Ci manchi Pietro…

Sembra inverosimile che sia già trascorso un anno dalla tragica scomparsa del fotografo Pietro Coccia, avvenuta il 2 giugno 2019, da sempre collaboratore instancabile di Box Office e presenza costante a ogni evento cinematografico italiano e internazionale. Sempre disponibile, generoso e affabile con tutti, Pietro era in grado di abbattere all’istante quelle barriere sociali che normalmente caratterizzano i rapporti grazie alla sua parlantina. Sapeva mettere chiunque a suo agio, facendolo sentire in compagnia di un vecchio amico. Non si curava particolarmente delle apparenze, ma era sempre attento a chi incontrava, felice di conoscere un po’ di più il suo interlocutore, di raccontare aneddoti divertenti, o indiscrezioni carpite con scaltrezza nei salotti romani, grato di condividere questi momenti tra lavoro e relax. Insomma, era benvoluto da tutti, persino da quegli attori e registi più schivi e restii a prestare confidenza. Sono stati moltissimi, infatti, i pensieri affettuosi e i messaggi di cordoglio provenienti dal mondo del cinema e dello spettacolo. Un sentimento manifestato anche al suo funerale, in una chiesa affollatissima nonostante il caldo soffocante di giugno. E così, disorientamento, dolore e tristezza sono stati oscurati dall’enorme affetto manifestato da amici più stretti, conoscenti e colleghi di lavoro.

Ogni azione di Pietro era strettamente connessa alla sua professione di fotografo. Sempre di corsa, non perdeva occasione per raccontare con orgoglio di aver acquistato in largo anticipo (a volte anche un anno prima) i biglietti per il suo prossimo viaggio di lavoro, fosse un evento o un festival. Il mondo del cinema, del resto, era la sua passione. Ma anche una seconda casa in cui si sentiva protetto, al sicuro, coinvolto in prima persona, dove la sua professionalità era messa al servizio del prossimo. Quante volte alle persone più care chiedeva di mettersi in posa (spesso ponendo l’accento sulla carica professionale della persona in questione, facendola sentire una celebrità), magari in un momento più disteso, senza la tensione lavorativa addosso. Foto che poi inviava personalmente via mail, come regalo, certo di fare cosa gradita. E aveva ragione. Lo hanno testimoniato le centinaia di foto pubblicate sui social il giorno della sua scomparsa, ringraziando Pietro di averli immortalati in momenti che altrimenti si sarebbero persi nel tempo.

Si sapeva poco della vita privata di Pietro, non parlava volentieri di sé, della sua famiglia, dei suoi interessi. Ma ogni tanto regalava qualche confidenza, magari parlando della sorella suora, o della sua fede in Dio («anche se non sono praticante»). E così, a un anno dalla scomparsa, il nostro ricordo e le nostre preghiere vanno a Pietro, nella certezza di poterlo riabbracciare un giorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it