David di Donatello, il cinema vota il cinema

Sono state presentate oggi a Roma, al cinema Caravaggio, alcune novità dei Premi David di Donatello, in particolare relative alla giuria, ma sono state soprattutto le domande sui film Netflix a tenere banco. Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano ha voluto subito specificare che “i David di Donatello si basano sul principio che il cinema vota il cinema. Questa sarà un’edizione del cambiamento che guarda al futuro. Con il consiglio direttivo abbiamo pensato che il premio David di Donatello non si possa limitare solo alla cerimonia del 27 marzo su Rai 1, in prima serata, ma che debba lavorare tutto l’anno per la promozione del cinema italiano e la formazione”. Il consiglio direttivo è composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti e Giancarlo Leone. Piera Detassis ha voluto ringraziare anche Andrea Occhipinti “che ha iniziato questa avventura con noi. Sono arrivata in un momento di difficoltà del nostro cinema ma anche di grande vivacità e cambiamento, con un gruppo che mi ha dato molta autonomia. Come cambia il David? Nasce da un lavoro di razionalizzazione e rinnovamento portato avanti con il supporto del mondo del cinema e delle associazioni. Siamo partiti dall’idea di riformare la giuria e con il consiglio e l’assemblea abbiamo deciso di azzerarla, reintegrando subito la categoria dei “candidati e vincitori”. Poi abbiamo introdotto una giuria ex novo, “cultura e società”, in cui sono rappresentati tutti coloro che contribuiscono fortemente al cinema e all’audiovisivo ma che non appartengono alle categorie candidabili. Abbiamo cercato di inserire quelle professionalità che sono determinanti per costruire l’universo dell’audiovisivo; direttori di festival, cineteche, programmatori, organizzatori culturali che si occupano di giovani. Tutte le personalità della cultura, i direttori di teatri, musei e gallerie che abbiamo rapporto con il cinema; firme del giornalismo e della critica; publicist, agenti, uffici stampa. Abbiamo puntato sulla competenza e la professionalità”. La lista dei giurati sarà comunicata non prima di una settimana. “Abbiamo cercato di rappresentare le eccellenze italiane che lavorano all’estero come i direttori italiani che dirigono festival importanti. Abbiamo fatto una fotografia dell’esistente piuttosto precisa. Questo lavoro ha richiesto un anno dei quattro del mio mandato”.

  • I numeri della giuria

La vecchia giuria era composta da 2.148 membri mentre quella attuale sarà di 1.559, di cui 1.165 sono i candidati e vincitori; 383 rappresentano la giuria “cultura e società” – a fronte dei 983 componenti della ex giuria “spettacolo, cultura e società” – di cui 119 sono gli esordienti. Il taglio reale è stato di 707 persone.

  • Come cambia il voto?

La giuria “candidati e vincitori” esprimerà l’80% dei voti mentre “cultura e società” il 20%. Produttori, registi e sceneggiatori, con il consiglio direttivo e il collegio dei soci votano per tutte le categorie. Gli altri appartenenti alla giuria “candidati e vincitori” votano per le categorie principali – miglior film, regista, regista esordiente, attrice e attore protagonista, attrice e attore non protagonista, film straniero e documentario – e per la categoria di appartenenza. I giurati di “cultura e società” voteranno solo per le categorie principali. In questo primo turno, si daranno tre preferenze per categoria. Nel secondo turno di voto, tutti voteranno per tutte le categorie nelle cinquine, tranne per il film straniero che verrà votato al primo turno. Nel secondo turno sarà possibile esprimere solo una preferenza. Piera Detassis, dopo aver ringraziato Ficarra e Picone che un anno fa circa, avevano sollevato il problema della giuria, dimettendosi dai David e che ora “hanno fiducia al cambiamento”, ha poi specificato che “ai premi concorrono tutti i film di finzione italiani e stranieri usciti nell’anno, nelle sale di almeno 5 città con una tenitura minima di 7 giorni. Dal 2020 la tenitura potrebbe essere ridotta a tre giorni per i film evento, escluso il weekend”. Viene introdotto il David dello spettatore “che vuole essere il nostro riconoscimento all’industria e a quel cinema che contribuisce a rendere più forte la filiera. Il premio andrà al film italiano uscito entro il 31 dicembre che avrà totalizzato le maggiori presenze, calcolate entro la fine di febbraio”.

  • Film Netflix, sì o no?

Nella parte finale, gran parte delle domande dei giornalisti in sala, si è focalizzata sui film Netflix. Sono candidabili? I film che usciranno l’anno prossimo, e che saranno premiati nel 2020, dovranno seguire il decreto window che vale dall’1 gennaio. In questo senso i film delle piattaforme che escono in contemporanea nelle sale, non saranno candidabili. Invece, se rimarranno al cinema minimo tre giorni, rispettando poi una finestra di dieci, lo potranno essere. Per quanto riguarda il 2018, sono invece ammissibili anche i film usciti in contemporanea; quindi Sulla mia pelle è candidabile. Mario Lorini, presidente Anec, è intervenuto per annunciare che, intorno al periodo della serata di premiazione, le associazioni della filiera stanno pensando a un evento di promozione del cinema, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.

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