Festival di Locarno: in concorso ‘La guerra di Mario’ di Antonio Capuano

È stato presentato oggi alla stampa il 58° Festival internazionale del cinema di Locarno (3-13 agosto), l’ultimo guidato da Irene Bignardi che dopo 5 anni lascia la direzione artistica. “Dopo un lustro di attività in cui è stato possibile lasciare una traccia nella memoria e sulla carta con le pubblicazioni del festival – ha dichiarato Irene Bignardi – voglio dedicarmi ad altro ma anche vivere una vita più tranquilla”. Dei 15 titoli selezionati per il concorso internazionale, uno solo è italiano: ‘La guerra di Mario’ di Antonio Capuano con Valeria Golino, Marco Grieco, Andrea Renzi e Anita Caprioli; la pellicola è prodotta da Fandango e Indigo Film in collaborazione con Medusa che la distribuisce nelle sale. Due, inoltre, le coproduzioni che coinvolgono il nostro Paese: ‘Keller – Teenage Wasteland’ di Eva Urthaler (Austria, Germania e Italia) e il documentario di Edo Bertoglio ‘Face Addict’ coprodotto da Downtown Pictures e dalle svizzere Amka e RTSI. Due rappresentanze del nostro Paese anche nel concorso video, si tratta del documentario ‘58%’ di Vincenzo Marra e di ‘Raccionepeccui’ di Giuseppe Bertolucci. Per quanto riguarda le proiezioni in Piazza Grande, la cui curatrice Teresa Cavina lascerà come Irene Bignardi il proprio posto dopo 8 anni di attività per il festival, mancheranno i blockbuster, a causa del pericolo pirateria. Saranno invece presentati la versione restaurata di ‘Nashville’ di Robert Altman (a 30 anni dalla sua uscita) e quattro film in omaggio ad altrettante personalità del cinema: John Malkovich (‘Being John Malkovich’ di Spike Jonze) e Vittorio Storaro (‘One from the heart’ di Francis Ford Coppola) – premiati con Excellence Award –, Wim Wenders (‘Don’t come knocking’) e Abbas Kiarostami (‘Sotto gli ulivi’), premiati con i Pardi d’Onore. Un Pardo d’Onore sarà assegnato anche a Terry Gilliam di cui però non sarà proiettato alcun film. Infine, la retrospettiva della 58ª edizione del festival di Locarno è dedicata a Orson Welles: intitolata ‘The Magnificent Welles’ è stata definita per ricchezza di contenuti la più importante sul grande autore mai realizzata.

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