La vocazione internazionale di Leone Film Group

Un inizio focalizzato su tv e home video cui è seguito il salto verso il grande schermo. Ora un presente fatto di accordi prestigiosi con società di Hollywood, il rapporto stretto con Rai Cinema e l’ingresso in Borsa. È dedicata ad Andrea Leone, President & Ceo di Leone Film Group, la copertina del nuovo numero di ‘Box Office’, targato 30 marzo, in distribuzione in questi giorni e disponibile anche in formato digitale su App Store, Windows Store e Google Play. La crescita della società è stata impressionante: nel 2012 il fatturato è stato di 13 milioni, sono stati acquistati titoli come ‘Rush’ e ‘The Wolf of Wall Street’ e ha chiuso output deal con DreamWorks e Lionsgate, nonché acquisti con altri indipendenti di peso come Weinstein. Ma Andrea e Raffaella, figli del grande regista Sergio Leone, insieme alla sorella Francesca hanno coronato un altro sogno: «L’acquisto dell’intera library di nostro padre: da quando abbiamo iniziato questo lavoro ci siamo posti l’obiettivo di riportare in famiglia i suoi film», spiega Andrea. Con Hollywood i rapporti sono appunto molto stretti: «Vogliamo diventare un punto di riferimento per il cinema americano in Italia», specifica Leone. L’obiettivo è preciso: «Proseguire nel percorso di trasformazione da azienda familiare ad azienda dall’approccio industriale». Da qui anche il salto in Borsa che ha fruttato una raccolta di 16 milioni di euro. Sembrerebbe inevitabile l’apertura di una distribuzione diretta di film ma il manager chiarisce: «Non lo escludiamo, assolutamente; ma oggi non è una priorità né un’esigenza». Un tassello importante della strategia della società è anche il product placement, attraverso la consociata Pacmedia. Leone parla anche dei film in produzione, dei problemi della pirateria e di video on demand: «In futuro, per certi film, si potrà pensare al solo passaggio vod». E sul cinema dichiara: «Credo che non sia affatto in crisi creativa e che non si fermerà mai». Nel nuovo numero, un’inchiesta anche su prospettive e problemi dei film d’essai distribuiti nei multiplex, un’indagine sull’esercizio nel Triveneto e un bilancio della Legge Hadopi in Francia, che va verso uno svuotamento.

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