Legge cinema, la commissione per i contributi selettivi va aiutata o no?

La commissione di cinque esperti che dovranno selezionare i film che, in base alla nuova legge cinema, avranno accesso ai contributi selettivi (Paolo Mereghetti, Daria Bignardi, Marina Cicogna, Enrico Magrelli; della commissione faceva parte anche Pupi Avati che, però, si è dimesso dopo pochi giorni), non ha ancora iniziato a operare che si trova al centro di una disputa che vede da una parte gli autori dell’Anac e dall’altra, Anica e 100Autori. Tema? È lecito che gli esperti, vista la grande mole di lavoro che li attende, siano supportati da gruppi di lavoro che farebbero una scrematura dei progetti? Ecco come la vedono le associazioni.

  • La contrarietà dell’Anac

In una lettera al Consiglio Superiore dell’Audiovisivo, così si esprime la storica associazione degli autori: «Ci preme esprimervi la nostra preoccupazione su quella “scrematura” dei progetti, alla quale fa riferimento Pupi Avati in una recente intervista. Avati, nel motivare le sue dimissioni dalla carica di esperto, spiega che per smaltire la grande mole di lavoro che avrebbe dovuto affrontare insieme ai suoi colleghi, gli era stata prospettata una “scrematura degli uffici” riferita alla costituzione di gruppi di lavoro che affiancherebbero gli esperti e che si occuperebbero di pre-selezionare i progetti. I gruppi sarebbero composti da 20 professionisti scelti, non si sa come, tra registi, sceneggiatori, produttori, distributori, critici, docenti di cinema, esercenti, distributori internazionali, organizzati presso l’Istituto Luce e da quest’ultimo remunerati. Il che, oltre a non garantire una reale trasparenza, potrebbe causare una raffica di ricorsi al Tar tali da ritardare sine die l’assegnazione dei fondi. La soluzione immaginata, a quanto pare nelle stanze di viale Regina Margherita, seppur ragionevole, è priva di qualsiasi riferimento normativo perché la legge all’art 26 prevede che: “I contributi sono attribuiti in relazione alla qualità artistica o al valore culturale dell’opera o del progetto da realizzare, in base alla valutazione di cinque esperti individuati secondo le modalità stabilite con il decreto di cui al comma 4 tra personalità di chiara fama anche internazionale e di comprovata qualificazione professionale nel settore».

  • 100Autori si dissociano

L’associazione 100Autori ha espresso un posizione decisamente contraria a quella dell’Anac: «Le associazioni degli autori 100autori, Asifa e Doc/it congiuntamente si dissociano dalle considerazioni espresse dall’Anac e appoggiano la proposta di istituire gruppi di lavoro a sostegno – e non in sostituzione, neanche parziale – degli esperti nominati dal Ministro e incaricati di assegnare i contributi selettivi. ‘Il mondo professionale, nel pieno rispetto delle regole e con la massima trasparenza, potendo rappresentare un valido sostegno tecnico al processo di selezione, è in grado di offrire la propria esperienza e competenza al servizio del nuovo sistema della legge Franceschini, come avviene da sempre in Francia con successo». Continua l’associazione: « Le associazioni degli autori hanno proposto, insieme all’ANICA e a Cartoon Italia, prendendo spunto dal meccanismo francese, che i cinque esperti possano essere affiancati da venti consulenti, in modo da poter formare cinque tavoli di lavoro autonomi tra loro. Mai le associazioni hanno inteso sostituirsi al legislatore e agli uffici legali preposti agli elementi di garanzia per tutti i partecipanti al bando. Le associazioni hanno sollecitato le candidature al ruolo di consulenti fra tutti i loro associati, invitandoli ad assumersi questo impegno con senso di responsabilità senza naturalmente alcun potere decisionale».

  • La posizione dell’Anica

Anche l’Anica è intervenuta sulla questione: «Sembra evidente che cinque persone, per quanto estremamente esperte, si troverebbero di fronte a una mole di lavoro impossibile da evadere con la serenità e l’accuratezza necessarie, se non trovassero la collaborazione di persone di loro fiducia… molti professionisti del cine-audiovisivo – anche tramite le associazioni rappresentative – stanno dando la propria disponibilità al servizio degli esperti, senza porre condizioni di nessun tipo, nell’assoluto rispetto di regole a tutti chiare e da tutti condivise, a partire da quella sull’assenza di conflitto di interessi. Condividono l’idea che in questo modo gli esperti possano avere come assistenti altre persone competenti del settore: un contributo prezioso per gestire rapidamente, con la correttezza e il rispetto indispensabili, una così grande mole di lavoro. La nuova legge chiama tutti a nuove sfide e ad assunzioni di responsabilità inedite. Un settore maturo è in grado di rispondere e di sottoporsi al controllo sociale senza nulla temere, adottando la massima trasparenza e seguendo principi di rappresentanza, di solidarietà e di sussidiarietà. Come Anica, attraverso la disponibilità dei nostri associati, tutti invitati a candidarsi con nota in data 29 gennaio 2018, cercheremo di dare un responsabile contributo perché la nuova legge possa funzionare al meglio, nel più breve tempo possibile».

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