Mia, dove trovare il pubblico per i film?

Sono ben 20mila i film prodotti all’anno in tutto il mondo; ma riescono a trovare il loro pubbico di riferimento? La distribuzione cinematografica classica rimane la via preferibile? Se ne è parlato oggi pomeriggio al Mia di Roma durante il panel “Exploring alternative paths for film distribution” al quale hanno partecipato Alexis Mas, Ceo della francese Condor Entertainment, e Luca Oteri, Head of Video Partnership di Telecom Italia; l’incontro è stato moderato da Alexandra Lebret, Managing Director European Producers Club. “Condor Entertainment – ha spiegato Alexis Mas – è un distributore theatrical classico (8-10 film all’anno) ma anche direct to digital; con questa modalità distribuiamo almeno 15-20 titoli all’anno. Si tratta non di film di seconda fascia ma di titoli di genere o che sono passati anche ai festival. Come mai li proponiamo direttamente alle piattaforme? In Francia è molto difficile trovare spazio in sala per il grande intasamento che c’è ogni fine settimana per le uscite. Inoltre, o un film è arthouse – e allora ha le sue sale di riferimento – oppure è commerciale, e allora punta sui multiplex. Per i film che si trovano a metà strada, trovare una propria collocazione è sempre più complesso. Però, distribuire film sulle piattaforme comporta investimenti da parte nostra; dobbiamo far sapere che il film sarà disponibile e non limitarci solo a proporlo. Fondamentale è poi riuscire a coinvolgere direttamente le piattaforme stesse che devono credere nel prodotto. Sappiamo che l’ideale per un film è essere visto al cinema; quando lo distribuiamo in Vod non facciamo una scelta artistica ma di business per dare più visibilità possibile al titolo e ottenere il miglior profitto”. Luca Oteri ha sottolineato che “il mondo è sempre più digitale; sempre più persone utilizzano la Rete per vedere e fruire di contenuti audiovisivi. Bisogna trovare la modalità corretta per ogni titolo che viene distribuito tenendo presente che ildigitale cambia di giorno in giorno e l’evoluzione è continua. Ritengo che sia indispensabile guardare al digitale per far crescere il nostro business distributivo. Una distribuzione digitale è quella che permette a un film di essere visto anche in quelle aree in cui non ci sono cinema. Dobbiamo capire che il digitale offre grandi opportunità per tutti, sia per gli operatori che per il pubblico e dobbiamo lavorare tutti insieme per creare un modello di business che vada bene a tutti prima che gli altri ce lo impongano”.

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