Panoramica europea sul settore d’essai

Un viaggio tra Vecchio Continente e Italia. Così si può sintetizzare il lungo e articolato convegno che si è tenuto questa mattina a Mantova, nell’ambito degli Incontri Fice, intitolato ‘Cinema d’essai in Europa’.

Il tedesco Christian Pfeil, a capo del circuito d’essai Unserkino, ha presentato non solo la sua realtà ma ha tracciato un quadro del mercato cinematografico del Paese in cui le sale cinematografiche non sono al centro del sistema di finanziamento al settore, focalizzato in particolare sulla produzione. Complicato il rapporto tra sale e distributori, con quote di noleggio che variano dal 38 al 53%. In più, parlando di cinema d’essai, in Germania non esiste una definizione precisa di sala o film d’essai. Situazione molto diversa in Francia. Le sale d’essai, 1.180 secondo i dati forniti, sono rappresentate dall’Afcae e ricevono 16 milioni di euro attraverso in Cnc, più altri fondi regionali. Dei 1.180 schermi, più di 800 sono contrassegnati da etichette speciali a seconda del lavoro che svolgono sui giovani, il patrimonio cinematografico o la ricerca. Rimanendo all’Europa, è stato poi presentato il lavoro della Cicae (Associazione internazionale dei cinema d’essai) e l’esperienza di Europa Cinemas. Il network di circolazione dei film europei, sovvenzionato dall’Unione Europea, è presente in 43 Paesi e 724 città e vede coinvolte 2.550 sale di cui ben l’88% in cinema da 1 a 4 sale. In Italia sono 180 i cinema per 336 schermi che ricevono sovvenzioni in base alla programmazione di film europei, che non devono per forza essere d’essai. A concludere la parte dedicata all’Europa, è intervenuta, poi, Silvia Costa, relatrice per l’Ue del programma Europa Creativa intorno al quale si sta discutendo di aumentarne le risorse da 1,4 a 2,8 miliardi di euro. Di Europa Creativa fa parte il sottoprogramma Media, cui afferiscono i settori di produzione, distribuzione ed esercizio, e che può contare globalmente sul 59% delle risorse.

Parte finale del convegno dedicata all’Italia con Mario Turetta, direttore generale cinema del Mibact, che ha riassunto tutto il lavoro svolto dal 2017 per rendere operativa la legge cinema “i cui effetti saranno definitivamente visibili nel 2020”. Annuncio interessante: “È stato commissionato all’Università Cattolica di Milano un studio sull’impatto effettivo che la legge ha avuto sul settore, che presto sarà reso pubblico”. Importante notizia attesa dagli esercenti in sala, quella relativa al decreto che definisce l’attività d’essai e che è finalmente pronto, come dichiarato da Mariella Troccoli del Ministero dei beni culturali. Tra i punti principali la definizione di automatismi nella definizione dei film d’essai che potranno facilitare la programmazione degli esercenti. Per quanto riguarda le sale, la procedura per ottenere il riconoscimento d’essai viene notevolmente semplificata eliminando, ad esempio, la qualifica provvisoria che allungava inutilmente i tempi. Vengono semplificati anche i requisiti richiesti agli esercenti per ottenere l’ambita qualifica. Nel 2017 e 2018 sono stati 5 i milioni di euro erogati dal Ministero per le attività di programmazione dei cinema d’essai.

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