Polo lombardo, le critiche dell’Agenzia per il cinema a Milano

“Un’operazione essenzialmente di immagine”: così l’Agenzia per il Cinema a Milano, associazione di operatori del settore del cinema e dell’audiovisivo attiva da due anni, a proposito della presentazione del “Polo cinematografico lombardo”. In una lettera, l’Agenzia scrive infatti che “la presentazione, le dichiarazioni e i resoconti forniti dalla stampa definiscono i contorni di un’operazione essenzialmente di immagine che, dietro parole d’ordine a effetto come “Cinecittà milanese”, nasconde un preoccupante vuoto progettuale. Alla Ex Manifattura Tabacchi vengono trasferite due scuole di cinema e televisione, la Cineteca Italiana, che fino a qualche tempo fa risiedeva a Palazzo Dugnani, la Film Commission Lombarda che gli stessi produttori raccolti nell’Anica e nella Apt interpellati dal Corriere della Sera, indicano come deficitaria, e alcune società di produzione private: un po’ poco per parlare di polo dell’audiovisivo e sicuramente non abbastanza per prefigurare un organico piano di sostegno e rilancio della produzione milanese, cinematografica, televisiva o pubblicitaria che sia». L’Agenzia avanza agli enti locali una serie di misure per il settore e il confronto con gli operatori: “Invece di immaginare rivincite del cinema milanese su quello romano, gli amministratori pubblici dovrebbero partire dalla realtà e progettare un piano organico che dia risposte alle moltissime società di produzione e distribuzione che operano oggi a Milano e alle migliaia di addetti che ci lavorano. Si tratta di predisporre misure concrete – alcune persino ovvie come la semplificazione burocratica, l’abolizione della tassa sull’occupazione del suolo pubblico e il rilancio della Film Commission lombarda che, nonostante sia stata una tra le prime film commission in Italia, non è riuscita ancora a sviluppare pienamente il suo ruolo – e di progettare strumenti efficaci come i fondi a sostegno della produzione che sono alla base della rinascita cinematografica e culturale di città fino a pochi anni fa in crisi come Torino. Nel settore la concorrenza si sta spostando al livello dei sistemi-città, all’interno dei quali l’integrazione di politiche pubbliche e iniziativa privata è il principale fattore di successo: noi dell’Agenzia per il cinema a Milano abbiamo più volte proposto tavoli di confronto con le amministrazioni nella convinzione di potere offrire le nostre conoscenze e le nostre competenze, in uno spirito di apertura e di confronto che riteniamo indispensabile ad affrontare problemi di questa natura”.
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