3 Italia: probabile lo slittamento della quotazione in Borsa
Lo slittamento della quotazione in Borsa di 3 Italia indicato come probabile da indiscrezioni di stampa nei giorni scorsi, sembra ora destinato a diventare realtà. Secondo alcune insistenti voci che circolano nel mondo finanziario, alcune fra le sette banche che stanno curando l’operazione di collocazione di 3 Italia nel listino di Piazza Affari a Milano, starebbero temporeggiando per rimandare la quotazione ai primi mesi del 2006. Formalmente la querelle sarebbe sulla valutazione della società, che la controllante Hutchinson Whampoa ritiene sia di 12 miliardi di euro, mentre gli istituti di credito quantificano in poco più di 10 miliardi. Il vero nocciolo della questione secondo alcuni rumors sarebbe invece riconducibile alla volontà di almeno cinque banche in particolare (tra cui Jp Morgan, Merrill Lynch e Morgan Stanley) di collocare 3 Italia nel 2006 e usufruire delle commissioni derivanti dall’operazione per rendere più semplice il raggiungimento dei propri budget economici. Budget che, per il 2005, sarebbero invece già stati ampiamente raggiunti. Una conferma implicita in tal senso viene anche dalla stessa 3, che nell’assemblea dei soci svoltasi il 7 novembre ha ridotto a 1,25 miliardi di euro il controvalore nominale dell’aumento di capitale al servizio della quotazione. Il magnate di Hong Kong Li Ka-Shing, principale azionista e presidente di Hutchinson si è invece detto fermamente intenzionato a voler quotare la controllata 3 Italia entro la fine del 2005.
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