Black Friday, un appuntamento irrinunciabile? Ormai, certamente per il trade
Il Black Friday – ovvero il venerdì nero (che cade quest’anno il 24 novembre), appuntamento dello shopping con sconti creato negli USA per il giorno del Ringraziamento – non solo ormai ha contagiato da qualche anno anche il commercio italiano, sia quello digitale, sia quello fisico, ma ha anche allargato via via la sua sfera d’influenza attraverso un calendario promozionale che già lo scorso anno abbracciava minimo una settimana e quindi partiva dal lunedì precedente al Black Friday e si chiudeva con quello successivo, quello che sempre gli americani chiamano Cyber Monday. Un calendario che però quest’anno, soprattutto nel mercato technical, ha in realtà visto la pianificazione da parte di molti retailer ed etailer di una serie di attività promozionali pre-Black Friday ancora più intensa e soprattutto ancora più anticipata, tanto che più di qualcuno parla di Black November, più che di Black Friday. Decisione che ha l’evidente intento di erodere vendite all’appuntamento Black Friday in senso stretto e, ancora più, a quel sito (Amazon) che lo scorso ha concentrato una quota molto importante di acquisti “neri” pre-natalizi. Quindi, se il country manager di Amazon Italia ha definito qualche giorno fa, il Black Friday “un appuntamento irrinunciabile ormai anche per gli italiani” viene da dire che lo è prima di tutto per il trade che per i clienti finali. Shopper che comunque, secondo un’indagine condotta da MediaWorld sui suoi clienti fedeli, ovvero quelli iscritti al suo Club, (secondo quanto riportato da La Stampa) nel 45% dei casi vivono quest’appuntamento come “un’occasione per fare affari”, per il 23% dei casi come “una giornata imperdibile”, per il 17% come “una americanata”, per il 12% semplicemente come “un altro modo per vendere” e solo per il 3% come “un appuntamento senza molto senso”.
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