Internet of Things: più dispositivi connessi che smartphone entro il 2018
Secondo il recente Mobility Report, lo studio condotto da Ericsson sullo statuo attuale e il futuro delle comunicazioni mobili a livello mondiale, si prevede la crescita esponenziale per l’Internet delle Cose, soprattutto in Europa Occidentale dove si verificherà un’impennata di oggetti connessi (+400%) entro il 2021, trainata dalla diffusione delle auto intelligenti e dello smart metering. Interessante il fatto che secondo lo studio entro il 2018 gli oggetti connessi dovrebbero superare per numero gli smartphone.
Rima Qureshi, senior vice president & chief strategy officer di Ericsson, ha sottolineato che: “L’IoT sta accelerando dal momento che i costi dei dispositivi si abbassano ed emergono nuove applicazioni. A partire dal 2020, l’implementazione commerciale delle reti 5G fornirà ulteriori funzionalità necessarie per l’IoT, come lo slicing di rete e la capacità di connettere esponenzialmente più dispositivi rispetto a oggi”. L’indagine di Ericsson, evidenzia inoltre che in un mondo dove ormai 5 miliardi di persone sono connesse in mobilità (7,4 miliardi, invece, gli abbonamenti alle reti mobili), e che è in atto l’exploit delle reti LTE: nel Q1 2016 ci sono state 150 milioni di nuove sottoscrizioni al 4G/LTE raggiungendo un totale di 1,2 miliardi. Si prevede che la tecnologia Lte diventerà lo standard di rete dominante già nel 2019, arrivando a 4,3 miliardi di sottoscrizioni nel 2021. Ma c’è di più: già quest’anno si raggiungerà il traguardo tanto atteso di velocità dati in downlink fino a 1 Gbps. Il traffico dati mobile crescerà di 10 volte entro il 2021 (+60% solo negli ultimi 12 mesi). Nel 2021 il traffico generato da video costituirà circa il 70% del totale, trainato ancora da Youtube. Il traffico dati generato da Netflix si attesterà tra il 10 e il 20% del traffico video da mobile totale. E a proposito di YouTube e Netflix, il Mobility Report evidenzia come la Tv tradizionale sia ormai superata tra le nuove generazioni, sempre più monopolizzata dallo streaming online (+27% traffico dati per i video in 15 mesi). Le ore trascorse a guardare contenuti video da smartphone hanno superato le ore passate davanti alla Tv nella fascia di età 16-19 anni.
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