“L’on line si presta maggiormente a comportamenti illeciti”
Nei giorni scorsi Alessandro Butali in qualità di presidente di Aires ha partecipato a Roma al convegno per la giornata di Confcommercio contro l’illegalità in ambito commerciale e aveva dichiarato: “Il valore importante del mercato technical e dei singoli acquisti attira ‘filibustieri della Rete’, operatori online che sfruttano l’anonimato, per compiere illeciti a danno degli operatori e dei consumatori come evasione fiscale, vendita di prodotti senza garanzia, mancato rispetto delle norme in materia ambientale sono solo alcuni esempi, con ricadute gravi in termini di turbamento di mercato e di livello occupazionale e con un numero crescete di vere e proprie truffe ai danni dei consumatori” e aveva aggiunto: “Noi di Aires, in coordinamento con Confcommercio nazionale e con i Colleghi delle Associazioni a noi affini, siamo pronti a collaborare con le Forze dell’Ordine e con le Autorità di Controllo mettendo a disposizione tutte le informazioni in nostro possesso”.
Butali, in merito a questa posizione, contattato da eduesse, ha voluto precisare: “L’aver puntato i riflettori nei confronti degli illeciti commerciali praticati in Rete non vuole certo dire che i furbi siano solo tra le fila di chi opera on line e che non ci siano etailer estremamente serie e rigorosi. La centralità del digitale non è in discussione, tutte le insegne che fanno parte della nostra associazione hanno abbracciato una strategia multicanale e per prima cosa hanno un sito d’ecommerce, il tema è piuttosto che la Rete si presta maggiormente a comportamenti illeciti, è molto più facile commetterli ed essere perseguiti. Per cominciare ogni mese come Aires contiamo decine di siti che aprono e si fanno largo con offerte mirabolanti che poi però a poche settimane chiudono dopo aver rastrellato il denaro di tanti ignari clienti oppure siti che operano dall’estero beffando molte norme tributarie e altro, senza poi contare che per gli organi di controllo e le autorità preposte, Polizia Postale e Guardia di Finanza in testa, è molto complesso tenere sotto controllo un mondo così ampio e fluido, mentre è molto più semplice fare verifiche e perseguire un rivenditore che ha negozi fisici. Concludo, dicendo che cercare di contrastare il fiorire crescente di attività illecite in Rete è interesse di tutti, sia dei retailer fisici sia digitali ed è una condizione indispensabile perché si operi in un contesto di concorrenza non falsato perchè drogato da pratiche illegali”.
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