“Si possono vendere Tv non solo da 249 euro”
Se è vero che i due colossi coreani continuano da tenere strette nelle loro mani le prime due posizioni di mercato, Sony rimane ‘seduta’ sul terzo gradino, mantenendo fede a un forte orientamento alla vendita di valore, anche se con comprensibili e imprescindibili discese ‘occasionali’ nell’arena promozionale. Se il prezzo medio del mercato, per quanto in risalita, si assesta sui 360 euro: “il nostro prezzo medio è nei primi dieci mesi di 600 euro, di 750 euro nelle ultime due settimane, quindi il doppio del mercato. Questo vuol dire che si possono vendere tv non solo da 249 euro” evidenzia Stéphane Labrousse, Country Head di Sony in Italia, che poi aggiunge: “La nostra share nei primi dieci mesi dell’anno si assesta sui 12 punti percentuali, nonostante sia indubbio che le nostre performance commerciali del periodo a cavallo dell’estate siano state condizionate dall’arrivo un po’ lungo delle nuove gamme. Oggi la situazione è diversa, come i dati delle ultime settimane confermano, ancora di più se guardiamo a certe fasce del mercato: se nel segmento over 37” la quota di Sony nei primi dieci è mesi del 15%, la stessa è salita al 20% nelle ultime settimane. Over 46” siamo passati dal 16% di share media nei primi 10 mesi, al 23% di questo ultimo periodo. Sull’offerta 4K è vero che abbiamo fatto fatica proprio per la disponibilità posticipata dei nuovi modelli e per la forte attività promozionale di altri brand, ma dopo le ferie abbiamo raggiunto una quota del 15% e le vendite sono in crescita. Quindi è ragionevole pensare che supereremo il 20% di share entro la fine del nostro FY”. Il manager è soddisfatto quindi dei risultati raccolti sui tv ed è positivo su quelli che arriveranno: “a questi, però, vanno aggiunte le buone performance sul comparto audio – e non mi riferisco solo al primato sul mercato delle cuffie – e sul mercato photo con le nostre mirrorless, che oggi stanno conquistando un target difficile come quello dei fotografi professionisti. Tutti tasselli con cui guardare con positività alla chiusura del nostro anno fiscale” conclude Labrousse.
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