Unieuro si definisce “Italy’s leading omnichannel consolidator”
Oggi durante la conferenza stampa che Unieuro spa ha tenuto per presentare i dettagli dell’IPO la catena non ha mancato ovviamente di presentare una nutrita serie di dati e tappe per confermare che la società “è brava a crescere in maniera organica ed è brava ad acquisire: siamo infatti cresciuti anche quando – nel 2016 – non abbiamo comprato reti di pv e in un contesto macroeconomico difficile e abbiamo dimostrato di saper crescere più del mercato.
Nello stesso tempo abbiamo fatto in questi anni 5 acquisizioni, al netto di Monclick, tutte con mezzi propri, nessun altro player ha fatto passi di questa portata” ha dichiarato Giancarlo Nicosanti, a.d. di Unieuro spa: “Anche per questo che riteniamo d’essere il consolidatore del mercato, perché se oggi le prime tre company del mercato retail raggiungono solo una share del 59%, con Unieuro che detiene il 18%, questa quota crediamo sia destinata a crescere. Nel dettaglio stimiamo che il potenziale di consolidamento del mercato sia di 1,7 miliardi di euro, valore che se fosse concentrato nella mani delle attuali tre prime insegne porterebbe la loro share al 79%. Inutile sottolineare che ambiamo a essere primi protagonisti di questa dinamica”.
Durante la conferenza è stato poi confermato che è Italian Electronics Holdings (controllata indirettamente per il 70,5% dal fondo Rhone Capital II e partecipata indirettamente per il 15% da Dixons Retail e per il restante dalla famiglia Silvestrini e da altri manager della società) a mettere in vendita il 42,5% del capitale di Unieuro: “Rhone Capital rimarrà azionista comunque di Unieuro spa con una maggioranza relativa, non più assoluta, ma non uscirà totalmente perché crede che la catena potrà crescere ancora” ha precisato Nicosanti.
Il prospetto di sintesi distributivo prevede come clausole di lock up: 180 giorni per l’azionista venditore, La società ha inoltre comunicato che prevede che la quotazione avrà luogo entro la metà di aprile: “dopo l’IPO ritorneremo a focalizzarci al 100% sullo sviluppo, inclusa l’analisi di dossier per nuove acquisizioni, ma pur avendo oggi ancora più i numeri per poterle fare, la nostra filosofia non cambia: possiamo, ma non dobbiamo per forza farle”.
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