Diventare N.1 con 1.000 pv
Vicino a Ginosa Marina Unieuro ha organizzato la prima settimana dedicata ai suoi affiliati e in Puglia il management della catena precisa e riconferma le sue ambizioni in un momento in cui le voci sulla volontà del fondo di vendere la propria quota si rincorrono. Diventare l’insegna N.1 e riferimento dei consumatori e arrivare a una rete di 1.000 negozi, queste le ambizioni nel cassetto della catena. “N.1, mai comunque secondi a nessuno” afferma Giuseppe Silvestrini, presidente di Sgm distribuzione: “le voci sulla volontà di Rhone Capital di vendere sono fondate, ma questo non toglie che per noi la soluzione ottimale rimane la quotazione e per quello lavoriamo. Il mio sogno personale è quello di essere il primo retailer italiano a entrare in Borsa” prosegue Giancarlo Nicosanti, ad della società. È ovvio poi che il fondo americano sceglierà l’opzione più remunerativa per lui, “ma noi siamo sereni, abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare con grande serietà e il fatturato di quasi 1,4 miliardi e un Ebitda di 57 milioni del bilancio consolidato 2014, la market share del 9,2% sul totale e del 17% nei technical superstore lo dimostrano. Se ci comprerà un altro fondo questi sono numeri che contano” dichiara Silvestrini. “Anche in questo a nostro avviso la strada finale possibile rimarrà la quotazione. Uno spezzatino per fini speculativi ha poco senso. Penso poi che a chi dovesse subentrare servirà qualcuno che gestisca questa società e penso che abbiamo dimostrato di saperlo fare. Poi per carità se mai arriverà un altro fondo potrà anche metterci alla porta… noi però intanto continuiamo a pensare e a lavorare per crescere, a diventare N.1 e a sognare 1.000 pv con l’insegna Unieuro” gli fa eco Nicosanti. Non a caso il manager parla di possibili nuove aperture, per cominciare su piazze strategiche ma deboli per il brand come Milano; conferma che si sta lavorando alla fusione delle due società, Sgm e Unieuro; non esclude altre acquisizioni e conferma che il target per il FY 2015 è di superare quota 1,5 mld; annuncia che l’investimento adv non calerà, anzi è molto altro. Nessun commento invece sui fondi interessati a subentrare eventualmente a Rhone Capital. Intanto la macchina Unieuro non si ferma….
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