26 Febbraio 2018 14:46
Il consumatore, sempre più digitale e omnicanale

Oggi anche chi tende ad acquistare in modo tradizionale nel suo percorso di acquisto usa strumenti digitali, allo stesso tempo gli eshopper fanno anche acquisti offline
Che si acquisti in modo tradizionale o si faccia eshopping, il digitale è oramai entrato nello shopping journey di ogni individuo, anche in quella del consumatore più tradizionale e poco o niente tecnologico, come possono essere, per quanto riguarda i Baby Product, i nonni. Secondo la ricerca Netcomm, realizzata in collaborazione con MagNews, Il consumatore digitale allo specchio - L’impatto del digital sui nuovi comportamenti di consumo, infatti “digitale non è solo un canale di vendita, ma una declinazione di strumenti che interagiscono a vario livello lungo tutto il processo d’acquisto e che creano delle nuove opzioni di relazione tra il consumatore e il brand”. La ricerca - condotta su un campione, rappresentativo di 30 milioni internauti italiani, di 2.000 persone che hanno acquistato online o offline nei sei mesi precedenti - ha individuato 8 cluster di consumatori, di cui 3 che acquistano in prevalenza offline e 5 che sono digital in tutte le fasi d’acquisto. Ma, è da tenere ben presente che non esiste una tipologia di acquirente solo digitale o solo tradizionale. Chi acquista essenzialmente nei negozi tradizionali è sempre più probabile che si informi prima in modo digitale e che viceversa l’eshopper faccia anche acquisti nei negozi fisici. Anche per questo l’indagine ha tenuto conto, oltre che del canale in cui si è finalizzato l’acquisto (online e offline), anche dei touchpoint on e offline utilizzati dal consumatore che concorrono alla decisione d’acquisto (motori di ricerca, siti comparatori, recensioni, canali social, parere amici, vetrine dei negozi) e dei trigger, ovvero gli eventi che hanno dato luogo agli acquisti per la prima volta o al riacquisto.
Secondo Netcomm “gli acquirenti online sono stati stimolati in primis da comunicazioni digitali (email, sms, notifiche push) che li hanno informati di una promozione, di un prodotto già monitorato o di interesse (29,2%), mentre per gli acquisti offline la vista della vetrina è stato il trigger maggiormente influente (36,4%), ma c’è un 14% di consumatori tradizionali che sono stati convinti da comunicazioni digitali (email, sms, notifiche push), anche per questo i brand/retail “devono utilizzare tutti i dati e le tecnologie a loro disposizione per comprendere in maniera puntuale e tempestiva i comportamenti di consumo dei loro clienti attuali e potenziali.
L’approccio onmicanale è necessario per creare relazioni uniche e fidelizzanti” evidenzia Netcomm...
L'articolo completo su Babyworld Gennaio-Febbraio 2018
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