Vivendi Universal: fatturato in calo, profitti operativi a +43%
Vivendi Universal, il gruppo francese guidato da Jean Renee Fortou, che dopo aver preso il posto di Jean Marie Messier ha attuato un piano di riorganizzazione societaria per uscire da una situazione economica particolarmente pesante (con debiti che avevano superato i 20 miliardi di euro), ha fatto registrare margini operativi in forte aumento sia per i primi nove mesi che per il terzo trimestre dell’anno fiscale 2003 (1 gennaio-31 dicembre), nonostante il fatturato rimanga inevitabilmente in diminuzione a causa delle operazioni di fusione e vendita delle varie divisioni. Il fatturato per i primi nove mesi, infatti, è risultato pari a 18,267 miliardi di euro (-6,9% rispetto a 19,629 miliardi lo scorso anno) e quello trimestrale ha raggiunto 5,903 miliardi di euro (-6,7% rispetto a 6,325 miliardi un anno fa), mentre i margini operativi sono cresciuti (pro forma) del 27% per i primi nove mesi e del 43% per il terzo trimestre per arrivare rispettivamente a 2.573 e 896 milioni di euro. Tra le divisioni più in crescita, il Gruppo Canal Plus e la divisione Entertainment hanno fatto registrare, per i primi nove mesi, rispettivamente profitti di 378 milioni di euro (contro perdite di 20 milioni di euro nel 2002) e 692 milioni di euro (un calo del 5% rispetto all’anno precedente dovuto solo alla svalutazione delle proprietà denominate in dollari e che, se tradotto in dollari, equivale a 700 milioni contro 583 l’anno precedente, una crescita del 20%), mentre le divisioni più in difficoltà sono risultate Umg (Universal Music Group) e Vug (Vivendi Universal Games), che hanno fatto registrare cali sia a livello di fatturato che di guadagni. Il calo della divisione musicale, -16% il fatturato trimestrale e -22% il fatturato per i nove mesi, con profitti trimestrale per 4 milioni di euro contro 16 milioni un anno fa (-75%) e perdite di 38 milioni di euro per i nove mesi, è stato attribuito dall’azienda principalmente alla debolezza generale del mercato musicale globale. La divisione dedicata ai videogiochi che, anche durante il periodo di perdite maggiori per il gruppo era sempre risultata una delle più in crescita sia a livello di fatturato che di profitti, ha subito una forte battuta d’arresto nel 2003 con perdite trimestrale pari a 58 milioni di euro e pari a 110 milioni di euro per i nove mesi contro perdite trimestrali di 2 milioni di euro e profitti di 37 milioni di euro per i primi nove mesi lo scorso anno. Anche i fatturati, 77 milioni di euro (-54%) il trimestrale e 317 milioni di euro (-37%) per i primi nove mesi, hanno sofferto, secondo l’azienda, delle spese sostenute per assicurarsi alcune licenze che non hanno poi ottenuto i risultati previsti, oltre ai tagli di prezzi che si sono resi necessari per spingere le vendite di alcuni titoli. Vivendi prevede che il settore videogiochi rimarrà depresso anche per il quarto trimestre, mentre un piano di ristrutturazione verrà implementato per risolvere la situazione. Per l’intero anno, Vivendi Universal prevede una continuata crescita dei margini operativi, una maggiore liquidità e la riduzione dei debiti a 13 miliardi di euro, che diverranno 5 miliardi di euro entro la fine del 2004.
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