A.G.I.C.I.: la prima giornata di lavori sul Tax Credit
Tax credit: istruzioni per l’uso. Al fine di sostenere il mercato della produzione locale, l’A.G.I.C.I. (Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti) ha organizzato a Roma una masterclass di due giorni sul Tax Credit. La prima giornata, svoltasi ieri, ha chiarito gli elementi propedeutici alla richiesta del tax credit per poi entrare nel merito delle procedure stabilite dalla Legge Franceschini per quanto concerne il credito d’imposta per lo sviluppo di film, opere tv e web, nonché il credito d’imposta legato alla produzione delle sole opere tv e web. La seconda giornata, in programma oggi, si concentra invece sul settore cinematografico, facendo il punto sulle novità attinenti al comparto, sul credito di imposta per l’attrazione in Italia degli investimenti e il tax credit esterno. «Il tax credit non è un automatismo», ha spiegato Federico Minetti del centro Studi A.G.I.C.I, «qualora si facesse la richiesta senza avere i requisiti, questa decadrà immediatamente e si andrà incontro a pesanti sanzioni. Non solo. Così facendo si usufruisce indebitamente di un’agevolazione che non ci spetta». La necessità di fare il punto sulla normativa nasce dalla natura adattiva di questa agevolazione fiscale: «il tax credit non si ferma alla legge e ai decreti attuativi ma è soggetta a continui cambiamenti, che le permettono di adattarsi all’evoluzione del mercato», ha ricordato Alessio Morganti, della Morganti&Partners. Tra le novità introdotte recentemente c’è la specifica «fino a esaurimento delle risorse» per quel che concerne la presentazione delle domande. Per la prima volta si premette infatti che sarà possibile prendere in considerazione le richieste del tax credit solo fino a quando le risorse non si esauriranno. Un’eventualità non così peregrina nel nostro Paese. Com’è noto, in Italia è possibile avanzare la richiesta preventiva di tax credit entro 90 giorni della data ufficiale di inizio delle riprese. Tuttavia, molti produttori non aspettano di avere il giorno esatto del primo ciak e avanzano la domanda molto prima, quando la data delle riprese è solo orientativa. «Nel momento in cui si avanza la richiesta, c’è un accantonamento. Questo vuol dire che se le riprese, come spesso accade, slittano quei soldi restano bloccati e non possono andare a chi invece, effettivamente, è sul set», ha spiegato alla platea la presidente di A.G.I.C.I. Marina Marzotto. «In altri Paesi europei se la somma accantonata non viene utilizzata entro un determinato lasso di tempo, il richiedente entra in una blacklist. Da noi non è così. Dunque, se vogliamo far funzionare le risorse, è importante che i produttori non prenotino il credito di imposta a tempo indefinito. Purtroppo, questo è il problema del 2019».
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