Apt e Anica sollecitano la riforma Rai
«Ridurre l’importo del canone per le fasce più deboli, eliminare la cattiva prassi dell’evasione, rendere meno incerte le risorse disponibili e garantire alla componente pubblica del sistema televisivo il mantenimento dell’attuale livello dei ricavi». In una lettera a “Il Sole 24Ore”, così Marco Follini presidente di Apt e Riccardo Tozzi presidente di Anica chiedono al Governo di affrettare la riforma della Rai, decidendo con quali regole e con quali risorse debba essere governato il servizio pubblico. Il canone ha portato quest’anno alle casse di viale Mazzini 1,755mln di euro ed è stato evaso da circa il 35% degli italiani (per circa 600mln). In un’epoca in cui si è passati da un pluralismo politico a un pluralismo imprenditoriale, con un’industria audiovisiva che occupa 70mila addetti, occorre «fare della Rai un centro di propulsione e promozione dell’industria audiovisiva e dell’industria culturale», concentrando le risorse e differenziando le reti. In particolare, «comprare meno e produrre più serialità avanzata è la formula che può fare del nostro Paese una fabbrica di audiovisivo di livello internazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it