Auditel-gate: risponde Pancini
In attesa del cda di domani dove verranno prese contromisure a seguito della rivelazione dell’identità della famiglie campioni di Auditel, Walter Pancini, direttore generale della società di rilevazione, risponde al “Corriere della sera”. In particolare, la testata aveva intervistato una delle famiglie campione, che ha rivelato di non essere dotata del telecomando necessario per indicare il numero di persone davanti al televisore: questo perché – spiega il dg – si tratta di una delle famiglie del “Superpanel” («ancora in via di reclutamento e verifica»), che non necessita del telecomando in quanto il nuovo set meter rileva automaticamente i canali sintonizzati su ogni televisore. «Il campione Auditel», prosegue Pancini, «è strutturato per rappresentare tutte le diverse categorie sociali presenti nella popolazione». C’è poi la questione del reclutamento: la famiglia intervistata dal quotidiano diretto da Luciano Fontana era stata precedentemente contattata per il peopole meter paner, una possibilità da non escludere visto che il reclutamento avviene attraverso elenchi telefonici integrati con numeri di telefono generati casualmente. Pancini assicura inoltre sull’operato di Nielsen e sulla “bontà” delle famiglie: «ci ha presentato strumenti di analisi del “behaviour”, cioè dei comportamenti delle famiglie, che, fino a oggi, ci consentono di fare barriera ai peggiori pensieri». «Attenzione», dichiara, «ai falsi teoremi: una famiglia “potenzialmente” raggiungibile non è una famiglia “corrotta”.
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