Canone frequenze rinviato a settembre
Dei nuovi criteri per fissare il canone per i diritti d’uso delle frequenze televisive si occuperà il Governo a settembre. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ieri ha preferito non deliberare, nonostante la bozza fosse già andata in consultazione. I criteri individuati dall’Agcom, prevedendo che a pagare siano gli operatori di rete (non i canali) sulla base dei mux posseduti, sono stati criticati dalla Commissione europea, poiché favorirebbero gli operatori dominanti. Nel timore che si consolidi il duopolio, L’Unione europea ha pertanto inviato all’Authority e al ministero dello Sviluppo Economico una nota contenente indicazioni vincolanti, a cui attenersi pena l’apertura di nuove procedure d’infrazione. Entro la fine dell’anno dovranno essere “liberate” le frequenze che provocano interferenze con i Paesi confinanti (con i quali l’Italia non ha ancora firmato alcun accordo di coordinamento).
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