Copyright: respinte le accuse di Mediaset a Yahoo!
La Corte d’appello di Milano (n° 29/2015) ha ribaltato la sentenza in primo grado nella causa per violazione di copyright tra Yahoo! e R.t.i., stabilendo che le piattaforme di videosharing non sono direttamente responsabili della pubblicazione da parte degli utenti di video coperti dal copyright, ma sono comunque tenute a rimuoverli su segnalazioni (che devono essere «qualificate, puntuali e circoscritte»). Mediaset aveva fatto causa a Yahoo! per dei video caricati dagli utenti su Yahoo! Video (portale che non esiste più): i contenuti potevano poi essere commentati e visionati gratuitamente da altri utenti senza bisogno di registrarsi. La sentenza di primo grado (10893/2011) aveva stabilito che Yahoo! era responsabile di violazione del copyright. Secondo i giudici d’appello, all’epoca dei fatti Yahoo! erogava un servizio di pubblica fruizione video e non ha avuto ruolo di hosting attivo: il portale infatti non partecipava attivamente all’azione di caricamento né lo ha alterato. Yahoo! era tenuta a rimuovere i contenuti dopo la segnalazione dei titolari del diritto d’autore o dell’autorità garante (come richiede la direttiva sul commercio elettronico 2000/31/Ce, che non impone infatti obblighi di vigilanza preventivi), cosa che il portale ha provveduto a fare una volta ricevuti i riferimenti adeguati dei video (i loro url). Mediaset, che intende comunque ricorrere in Cassazione, è stata condannata a liquidare 150mila euro di spese processuali a Yahoo! Italia e 92mila a Yahoo! Inc.
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