L’effetto quarantena non si traduce soltanto in un deciso incremento degli ascolti televisivi (oltre 30mln gli spettatori del prime time di domenica), ma chiede anche ad Auditel e Nielsen – che elaborano i dati – sforzi aggiuntivi. Secondo quanto riportato da Primaonline, infatti, il rilascio dei dati sta subendo in questi giorni dei ritardi rispetto alla tradizionale pubblicazione alle 10 del mattino. Questo è dovuto, secondo Nielsen, all’esponenziale aumento degli statement di visione di questi giorni e dell’inserimento “di processi condotti in modalità “smart working” lungo la filiera di produzione”, che hanno portato Auditel a dotarsi “di protocolli di controllo aggiuntivi prima della pubblicazione dei dati”. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Studio Frasi all’Ansa, tra l’8 e il 15 marzo, in ogni minuto di ciascun giorno 14,1mln di persone erano davanti alla televisione: 32,7mln hanno assistito, alle 21.50 dell’11 marzo, all’annuncio di Conte circa la messa in quarantena di tutto il Paese. Si tratta del minuto più visto dal 2014. In quel periodo di tempo, gli italiani hanno dedicato alla televisione 346 minuti al giorno, 50 in più rispetto al 2019. Scende, invece, l’età media degli spettatori: 53 anni, quindi di tre “più giovane” e di due per la sola Rai. I target giovani, dagli 8 ai 24 anni, sono cresciuti di oltre il 50%.
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