Informazione Rai, stop della Vigilanza al piano di Gubitosi
Il piano di riforma dell’informazione Rai messo a punto dal dg Luigi Gubitosi avrebbe dovuto scattare il 15 dicembre. In realtà, in una lettera inviata all’azienda, l’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza invita viale Mazzini a non intervenire fino all’approvazione dell’atto d’indirizzo sul tema che la bicamerale ha intenzione di varare. «L’ufficio di presidenza», si legge nel documento, «ha convenuto di richiedere all’azienda che, prima dell’approvazione dell’atto di indirizzo non sia adottato il piano, né sia posto in essere alcun atto ad esso connesso». La Vigilanza sta infatti svolgendo una serie di audizioni per raccogliere i pareri di dirigenti, direttori e sindacato sulla riforma. Come relatore è stato indicato Pino Pisicchio del Gruppo Misto. Secondo le linee-guida presentate da Gubitosi in cda, il piano prevede la creazione di due newsroom: nella prima dovrebbero confluire Tg1, Tg2 e Rai Parlamento; nella seconda Tg3, TgR e RaiNews. La riforma ha già provocato diverse proteste in azienda: non solo l’Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti, ma anche direttori di testata, come Bianca Berlinguer, hanno sollevato dubbi. Recentemente anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, aveva espresso qualche perplessità, relativa al fatto di procedere a una riforma dell’informazione senza prima affrontare il tema dell’identità delle reti in una rivisitazione editoriale complessiva.
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