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Lo schermo tv non solo è centrale, ma diffuso e – soprattutto – dal valore misurabile, sebbene alcuni dati (preziosi per chi crea contenuti e chi vende pubblicità) siano ancora sottostimati. Si è svolto oggi, presso il Centro Svizzero di Milano, il convegno “ Love the value of tv ” organizzato da FCP-Assotv , l’associazione delle concessionarie tv, che ha visto la partecipazione degli operatori di mercato rappresentativi dei diversi player del mondo della comunicazione e dei media: agenzie media, investitori pubblicitari, concessionarie di pubblicità e istituti di ricerca di mercato. “Perno della nostra professionalità è non cadere nei luoghi comuni e tra questi c’è l’idea che la televisione sia morta”, ha dichiarato Matteo CARDANI, presidente di Fcp-Assotv, coordinatore del convegno, che ha anche introdotto il nuovo concetto di Advanced Tv , ovvero un concetto di medium che vede al centro la televisione lineare e come “avanzato” ogni sua estensione, dal live streaming all’on demand.
LA TV COME HUB DEI MEDIA. La televisione, ha dichiarato nel suo intervento Massimiliano VALERII, direttore generale CENSIS , continua a essere “regina dei media” con una quota di utenza relativa alla tv tradizionale (in riferimento al digitale terrestre) pari al 90% degli italiani. “È incontrovertibile, però, il processo di trasformazione dell’ultimo decennio, rappresentato dallo sviluppo della tv via internet, in particolare la mobile tv, passata dall’1% del 2007 al 26%. La tv tradizionale, però, svolge un ruolo di aggregatore , affiancandosi alla smart tv che combina la scelta personalizzata dei contenuti web con la fruizione collettiva dei programmi. Non solo, la televisione resta ancora il mezzo ritenuto più affidabile sul fronte informativo.
LA TV DELLA DIVERSITY. È questo il titolo dell’intervento di Massimo SCAGLIONI , Professore Ordinario in Storia ed Economia dei Media all’UNIVERSITA’ CATTOLICA del Sacro Cuore di Milano, votato a illustrare come la televisione sia diventato, più di altri mezzi “motore di convergenza dando vita a format e contenuti che iniziano a essere sempre più pensati in termini multipiattaforma e crossmediale”. Nella sua diversità, la televisione incrocia diverse temporalità di consumo: c’è una tv della sincronia , quella degli eventi squisitamente televisivi; una tv dell’anticipazione , che genera promozione con contenuti creati ad hoc; una tv desincronizzata , quella della catch up; e una tv asincrona , che genera valore tramite il suo stesso archivio.
APP-UNTAMENTO CON AUDITEL. Dopo la total audience, la rivoluzione AUDITEL non si ferma. “Non starei sulla difensiva nel dimostrare che la tv non è morta”, ha esordito Andrea IMPERIALI , presidente della società di rilevazione, annunciando i prossimi step di Auditel: la prossima pubblicazione del traffico tv tramite app , che genera già il 30% dei volumi rispetto a quanto viene misurato su mobile e desktop browsing. Non solo, verrà pubblicata una “libreria dei contenuti ”, una classificazione univoca dei contenuti della televisione, una sorta di targa di riferimento che permetterà di tracciare tutti i contenuti. A breve anche il codice univoco degli spot , una anagrafe unica che permetterà di tracciare lo spot su tutti i device, misurandone effettivamente l’efficacia.
NEL 2020 SI REPLICA . Nel concludere l’incontro, Cardani ha annunciato che l’appuntamento di oggi verrà riproposto nel 2020, con la partecipazione delle associazioni Upa e Una .
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