Liberalizzazioni, l’Italia migliora ma non in tv
Da 13esima a sesta in Europa. L’Italia guadagna punti per quanto riguarda competitività e liberalizzazione dei mercati. A dirlo l’Indice Ibl delle liberalizzazioni 2016 elaborato dall’Istituto Bruno Leoni, che la colloca, con 70 punti su 100, al pari con la Germania, dietro Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Svezia e Repubblica Ceca. Migliorano trasporti, telecomunicazioni, settori del gas e dell’energia elettrica, mentre la televisione perde posizioni (-7 punti, a 72) a causa del duopolio Rai-Mediaset «nonostante le possibilità tecnologiche di diversificazione dell’offerta», come spiega Serena Sileoni, vicedirettore Ibl.
Tre sono i parametri su cui viene calcolato il grado di liberalizzazione: piattaforme (penetrazione del digitale), servizio pubblico (gestione e quota di ricavi commerciali), mercato (numero di operatori e audience). In coda alla classifica Grecia, Cipro e Croazia.
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