CANNES – Con un +20% di format a target kids & family, la televisione mondiale è sempre più inclusiva: è una delle tendenze individuate da The Wit, la società di Virginia Mouseler che come ogni anno presenta al MipTv di Cannes le tendenze mondiali del mercato dei format, questa volta davanti a una platea meno affollata del solito (sarà il cambio di orario, dovuto alla necessita di incrociare le disponibilità con gli eventi di Canneseries, o più in generale una minore affluenza al mercato, di cui si aspettano i dati ufficiali?).
A ogni modo, la televisione diventa inclusiva, cerca quindi di coinvolgere bambini, parenti, generazioni, gruppi sociali, a partire dalla novità presentata quest’anno proprio a Cannes, Child Support (Banijay Rights), in cui i concorrenti di un quiz possono chiedere aiuto a un gruppo di bambini che rispondono alle loro stesse domande, rivolte loro dal comico britannico Ricky Gervais; oppure Brightest Family, in cui due team si sfidano su domande di varia cultura. La particolarità risiede nel fatto che le squadre sono capitanate da bambini che hanno scelto tra i membri della propria famiglia gli aiutanti migliori.
Novità anche nel factual entertainment dove tra le proposte spicca il titolo di Armoza Formats acquistato da Rai2: The Surprise Teacher. Ambientato in una classe delle superiori, offre ai ragazzi la possibilità di assistere alla lezione di un insegnante speciale, una celebrità: nella puntata pilota, il primo prof. È il direttore del Tg La7, Enrico Mentana.
Crescono i quiz show (+10%) e giochi che si basano su sfide fisiche (+11%), mentre tra i game show emerge l’olandese Let’s talk about numbers (distribuito da BnnVara) in cui due team composti da imprenditori e responsabili delle risorse umane devono indovinare il salario di tre persone comuni. Non mancano i talent, con le nuove variazioni sul tema, come nel vietnamita Love at First Song, in cui i partecipanti dovrebbero trovare la loro anima gemella sulla base della loro musica preferita, o il canadese The Launch, dove la sfida e tra arrangiamenti di una celebre hit.
“L’innovazione si trova anche nel modo in cui si racconta una storia”, ha dichiarato Virginia Mouseler, segnalando alcune produzioni factual entertainment che spiccano non tanto per il concept, ma proprio per il tentativo di innovare lo stile del racconto. Uno di questi e il belga Taboo (LineUp Industries), in cui un comico passa del tempo con dei disabili per poi elaborare un pezzo in cui scherza con e su di loro. Altro esempio è l’inglese Getting Animated (All3Media) dove il racconto di un aneddoto divertente viene tradotto in un cartone animato (a dire il vero, Makkox in Gazebo già lo faceva interpretando le pagine politiche italiane…).
In mezzo a nuovi dance show (Time to dance di FremantleMedia International, Move the World di WeMake) e cooking (Superstar chef di Talpa Content), si segnala poi – in questa tv inclusiva – la tendenza (già in parte vista al Mipcom 2017) di raccontare temi estremamente delicati, dove il rischio di cadere nel pietismo è estremamente alto. Uno di questi e My Wonderful Life (Sky Vision) dove alcune persone ricevono l’ultimo messaggio e l’ultimo regalo di un loro caro scomparso. Un ultimo ringraziamento da chi ormai non c’è più. Come dire, la tv ci accompagna dalla vita alla morte, e oltre.
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