Quote, la riforma farà contenti cinema e tv

Si aspettava la protesta delle tv, «magari non congiunta, ma distinta»: così ha dichiarato a la Repubblica il ministro MiBact Dario Franceschini all’indomani dell’approvazione dei tre decreti attuativi di riforma del sistema audiovisivo. «In tre anni partirà un meccanismo virtuoso del nostro cinema e saranno tutti contenti, anche le tv». Il ministro difende in toto il testo, quasi orgoglioso della sollevazione dei broadcaster, uniti nella protesta. La vera sfida, secondo Franceschini, è l’aver reso vincolante il meccanismo di prime tv che obbliga le tv a programmare opere italiane. L’incrocio tra gli obblighi di investimento e di trasmissione spingerà a produrre film di livello per il grande pubblico, mettendo in moto tutta la filiera, ammettendo, infatti che il numero di film prodotti è elevato «se ne fanno troppi a basso budget, ma incassano solo quelli a alto costo. Dobbiamo spingere in questo senso. Gli investimenti delle tv servono proprio a questo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it