Tv locali: no alla chiusura
«Le scelte legislative assunte su iniziativa del Governo hanno generato una situazione di incertezza permanente»: così si era espresso Marco Rossignoli, presidente di Aeranti Corallo, al convegno annuale dell’associazione, ricordando il rischio per 144 operatori di dover cessare le attività a causa delle interferenze del segnale Dtt sui paesi confinanti. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli: «Ci aspettiamo che Agcom pianifichi le frequenze in tutte le regioni e non a macchia di leopardo ed ho massima fiducia sul fatto che l’Autorità sarà impermeabile alle pressioni delle emittenti nazionali e si muoverà in sintonia con il governo». Secondo Giacomelli, il passaggio al Dtt è stato realizzato in modo da tutelare il duopolio, portando alla saturazione dello spettro, assegnando le frequenze coordinate alle reti nazionali e lasciando alle locali quelle non assegnate all’Italia, senza accordi con i paesi confinanti. «Occorre dunque intervenire, senza arrivare alla chiusura delle tv locali. Per questo abbiamo messo a disposizione nuove frequenze e siamo in attesa che vengano pianificate dall’Autorità. Di fronte a ciò qualcuno ha storto il naso, ma noi l’abbiamo fatto lo stesso».
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