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Non c’è traccia di ottimismo all’orizzonte per quanto riguarda l’andamento dell’economia reale. È il punto di vista del Barometro Censis-Commercialisti sull’andamento dell’economia italiana», realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili attraverso la ricognizione delle valutazioni di un campione di 4.000 commercialisti italiani. Per il 62,1% degli intervistati, l’attuale situazione economica del Paese è molto o abbastanza negativa. Per il 44,6% dei commercialisti nell’ultimo anno la situazione è peggiorata, per il 43,7% è rimasta uguale, solo per l’11,7% è migliorata. Nei prossimi dodici mesi, per il 48,8% dei commercialisti il quadro economico rimarrà negativo come oggi, per il 38,7% peggiorerà e solo per il 12,5% migliorerà. Da qui a cinque anni sopraggiungeranno maggiori difficoltà nel gestire un’impresa (54,7%), nei rapporti con il fisco (53,8%) e con le banche (60%). Il 46,6% dei commercialisti giudica la situazione economica delle imprese clienti molto o abbastanza negativa, per il 33,9% non è né positiva né negativa, solo per il 18,3% è molto o abbastanza positiva. La situazione è ancora più difficile per le piccole imprese con un fatturato fino a 350.000 euro all’anno (53,4%), mentre il sentiment negativo diminuisce al 32,5% nel caso delle imprese di più grandi dimensioni. A differenza delle imprese, le famiglie sembrano vivere una situazione migliore. Solo per il 36,2% dei commercialisti le famiglie clienti vivono una condizione molto o abbastanza negativa.Tasto particolarmente dolente, i pagamenti. Secondo il 91,3% dei commercialisti negli ultimi dodici mesi le aziende clienti hanno subito ritardi nella riscossione dei crediti. E per il 52,6% nell’ultimo anno i tempi si sono allungati rispetto all’anno precedente. Inoltre, per l’87,7% le imprese a loro volta hanno pagato in ritardo i loro fornitori. Sono numeri che documentano un cortocircuito fatto di crediti difficili da incassare e pagamenti rinviati. La Pubblica Amministrazione contribuisce alla spirale negativa. Nell’ultimo anno per il 60% dei commercialisti le aziende si sono trovate alle prese con ritardi nei pagamenti da parte della Pa. Rispetto a un anno fa, per il 30,6% l’attesa si è allungata, per il 53,5% è rimasta uguale, solo per il 7,7% è diminuita. Conseguenza di ciò, sono i ritardi nel pagamento degli stipendi. Il 58,3% dei professionisti testimonia che nell’ultimo anno alle aziende clienti è capitato di ritardare il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti: il 51% nel Nord-Ovest, il 45,5% nel Nord-Est, il 65,3% nel Centro e addirittura il 75,5% al Sud.
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