Hadopi a una svolta epocale?
Hadopi (Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l’Internet), l’organismo a cui fa capo la nota legislazione antipirateria francese, sta pensando a una a dir poco radicale svolta. L’ente infatti lo scorso 28 giugno ha pubblicato una nota, comunicando che sono al vaglio «l’opportunità e la fattibilità legislativa ed economica di una nuova forma di autorizzazione dello scambio di contenuti non autorizzati via Internet». Si studierà, insomma, un nuovo sistema di licenze che permetta lo scambio di opere protette su Internet in cambio di una compensazione finanziaria per i titolari dei diritti, che sarebbero pagati dai siti che ne beneficiano direttamente o indirettamente. Un nuovo concetto battezzato “rémunération proportionnelle du partage” che si poggia sul fatto che la remunerazione dei titolari dei diritti debba essere supportata direttamente dai portali Web che gestiscono le condivisioni dei contenuti, ovvero siti esplicitamente dediti ad attività illegale (come alcuni siti peer-to-peer o che forniscono link) oppure che vengono secondariamente utilizzati per la pirateria come YouTube o servizi di storage cloud. Una rivoluzione per il momento solo sulla carta ma che prende origine certamente dai dettami del rapporto Lescure che, stando alle prime reazioni poteva portare all’abolizione della legge, ma ora è più plausibile che porti a una drastica rivisitazione.
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