Protti a Bondi: si dimetta

«Signor ministro, la sua dignità le impone oggi di dare seguito immediatamente e formalmente alle sue dimissioni e impone al Governo di insediare al suo posto un autentico interlocutore politico del nostro mondo nel quale, a breve, molte aziende chiuderanno e molti lavoratori saranno licenziati». È questo l’appello del presidente Agis Paolo Protti al ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi a seguito del congelamento per tutto il 2011 di 27 milioni di euro del Fus, reso noto ieri. Nella lettera aperta di Protti a Bondi si legge: «È sconcertante che lei, ministro di questo Governo, dichiari che tale ulteriore congelamento sia difficile da spiegare e ancor più da accettare. Il Governo, con quest’ultimo, gravissimo atto conferma il totale disinteresse verso le attività culturali e dello spettacolo, e dunque verso le imprese e i lavoratori di questo settore e i tantissimi italiani che ad esso guardano con amore e rispetto». Protti annuncia la decisione dell’Agis che «non parteciperà più alle attività consultive del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, finché non sarà insediato un nuovo titolare del dicastero che sia in grado di assumersi le responsabilità politiche delle azioni di Governo. Inoltre, l’ultimo, ulteriore taglio del Fus attribuisce nuovo e maggiore peso alla decisione dell’Agis di promuovere, insieme a Federculture, Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, tre giornate di mobilitazione, il 26, 27 e 28 marzo, per denunciare i danni senza precedenti provocati dalle scelte del Governo». Conclude Protti: «Siamo ormai giunti ad una intollerabile mortificazione della cultura nella sua accezione più ampia, che nulla ha a che fare con il rigore della finanza pubblica. È, invece, esattamente l’opposto di quanto auspicato anche dal Presidente della Repubblica».
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