Renzi accelera sulla riforma Rai
Sottrare la Rai dai partiti è tra le priorità del governo Renzi: a novembre sarà pronto un disegno di legge che verrà sfruttato nella primavera 2015 con la scadenza del mandato del dg Gubitosi, mentre a dicembre dovrebbe entrare in vigore il decreto con la riforma del canone Rai, cui sta lavorando il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli (possibile successore di Gubitosi, secondo “La notizia”). Secondo Gubitosi (al centro delle polemiche Rai per i tagli tra il 5% e il 10% ai collaboratori con partita Iva, con l’eccezione dei nuovi), però, «sarebbe auspicabile e opportuno che la governance della Rai fosse più vicina ad aziende come Eni, Enel, Finmeccanica e Poste che a enti pubblici come le Asl o le biblioteche comunali». Lo ha dichiarato ieri a Roma durante il convegno “Fare il futuro – a 10 anni dalla legge Gasparri come cambia la tv”, organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista, presieduta da Maurizio Gasparri. Secondo il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, intervenuto all’incontro, la legge ha introdotto regole nuove e saputo vedere lontano. Parziale promozione al testo anche da Salvatore Margiotta (Pd), vice presidente alla Vigilanza, secondo il quale la legge Gasparri ha il merito di aver rivisto il sistema radiotelevisivo nel più ampio capitolo del sistema delle tlc, ma deve comunque essere aggiornata. Bocciatura, invece, dal commissario Michele Anzaldi, che l’ha invece definita un provvedimento pessimo. A margine dell’incontro, Confalonieri ha confermato l’interesse di player stranieri per Mediaset Premium, ma non ha specificato altro.
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