Anac, allarme per Cinecittà

La situazione di Cinecittà è di nuovo al centro dell’attenzione. Per sollecitare un intervento del ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, il 19 marzo ci sarà una manifestazione in via del Collegio Romano, cui aderisce anche l’associazione degli autori Anac. Che comunica. “Lanciamo nuovamente un grido d’allarme per la salvezza di Cinecittà. Dopo più di due anni di licenziamenti e di riduzione degli stipendi dei lavoratori e a seguito di un totale abbandono delle costruzioni, delle apparecchiature tecniche e delle aree verdi di via Tuscolana, con la chiusura di ogni qualsiasi attività cinematografica, lo storico stabilimento è votato alla distruzione”. Aggiunge l’associazione: “Cinecittà sta morendo culturalmente e fisicamente. E gravi sono il silenzio e l’indifferenza della politica nei confronti di un progetto speculativo che si propone di edificare su un terreno, sul quale, ricordiamolo, è stato costruito il primo stabilimento cinematografico in Europa nel XX secolo e che ha dato all’Italia e al mondo intero esempio di alta professionalità artigianale, artistica e culturale, diventando così patrimonio dell’umanità. La perdita di lavoro dei dipendenti e la perdita di un simbolo (e di un marchio) dell’Italia nel mondo, non sono accettabili. L’Anac si impegna con determinazione a promuovere un progetto immediato di manutenzione e una proposta di rinnovo e di rilancio che veda presto il ritorno di Cinecittà a punto di riferimento del cinema mondiale e, naturalmente, del cinema italiano”. Stefano Radice

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