Bettini: bene Rondi per Roma, no alla Rai

«Col mio gesto ho reso più semplice il salvataggio di un grande evento culturale che si è affermato in due anni in tutto il mondo». Lo ha dichiarato Goffredo Bettini, presidente dimissionario della Fondazione Cinema per Roma, in un’intervista pubblicata sabato da ‘Repubblica’: “La Festa del cinema assieme a Veltroni e ad un gruppo formidabile di direttori artistici l´ho inventata e costruita da zero io. Tuttavia a nessuno può sfuggire che sono il coordinatore nazionale politico del partito democratico. Questo poteva dare spazio a strumentalizzazioni dannose per il futuro della Festa. Ho voluto spazzare il campo da ogni alibi e chiamare tutti alle proprie responsabilità”. Sul futuro della manifestazione, Bettini è ottimista, grazie anche alla nomina come suo successore di Gianluigi Rondi, “autorevole e competente, autonomo, ricco di relazioni internazionali, garbato e perbene”. A livello di programmi, l’ex presidente consiglia di ridurre “gli aspetti più riferiti al decentramento della città, alle attività musicali, alle attività collaterali, concentrandomi di più sulla qualità della proposta dei film e sul potenziamento della parte di mercato che ha già suscitato tanto interesse in tutto il mondo dagli Usa all’India”. Soprattutto, Bettini è sicuro che “con Rondi e soprattutto con lo straordinario gruppo di talenti che abbiamo fatto crescere in questa esperienza la Festa vivrà a lungo. Saranno i produttori, i distributori, gli attori di tutto il mondo a spingere in questa direzione. Tra l’altro sarebbe bello avere nell’edizione 2008 l’anteprima del nuovo film di Ferzan Ozpetek”. Se le cose dovessero invece andar male, ci potrebbe essere un clamoroso ritorno in causa, definito ‘una cosa visionaria’: “Se le istituzioni locali non dovessero credere più a questa scommessa mi metterei io stesso a costruire una fondazione privata per portare avanti il progetto”. Infine, per l’ipotesi che circola su una sua nomina a presidente della Rai, il coordinatore del PD è secco: “Non se ne parla proprio. Sono lusingato, ma per la Rai potrei elencare decine di nomi di giornalisti, manager che farebbero il presidente molto meglio di me”.

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