Tozzi: 15 film fanno l’80%

Il cinema italiano ha pochi film che incassano, e sono quasi tutte commedie. Lo sostiene il presidente Anica Riccardo Tozzi in un intervento esclusivo sul nuovo numero di ‘Box Office’, in distribuzione nei prossimi giorni (ma già disponibile nella versione digitale scaricabile da App Store, Windows Store e Google Play), che prende spunto dalla recente Mostra di Venezia: «In Italia si fanno più film, anche film che vincono a Venezia e sono accolti in gran numero nei festival internazionali (sette a Toronto, un record!); però gli incassi del cinema italiano si riducono e si ha una generale sensazione di diminuzione complessiva della qualità». Dopo oltre un decennio fortunato, dalla fine degli anni ’90 al 2010, con crescenti successi anche del cinema d’autore e tanti crossover (prodotti con ambizioni autoriali ma in grado di incassare), oggi «l’offerta è polarizzata fra una quindicina di film che rastrellano oltre l’80% dell’incasso (quasi tutte commedie) e 150 che si dividono il restante 20: in mezzo c’è sempre meno. E i cineasti all’opera prima non trovano il gradino successivo, e si sentono destinati all’esordio perenne: non hanno la prospettiva di raggiungere (come alcuni loro predecessori negli scorsi anni) un pubblico vasto con film di impianto industriale (come ‘La grande bellezza’)». Tra le cause della situazione, il presidente Anica sottolinea la mancata creazione di un moderno circuito di cityplex nelle nostre città, la diminuzione dell’investimento medio di Rai Cinema, la diminuzione di dell’importo medio del finanziamento statale e la tendenza di molti autori a non seguire l’evoluzione del pubblico. «Occorre ripristinare – prosegue Tozzi – le condizioni per realizzare un’offerta cinematografica completa e non polarizzata, rimuovendo le cause, industriali e creative, che sono all’origine dell’intoppo». Quanto alla Mostra di Venezia «il festival ha definitivamente e, credo inevitabilmente, scelto la strada del cinema di ricerca. Che, nella maggior parte dei casi, è un cinema diretto a un pubblico ristretto».

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