Un mondo di giocattoli
Nel cuore del quartiere Testaccio a Roma, c’è un piccolo negozio nato con l’obiettivo «di promuovere, attraverso il gioco, la socialità tra individui, l’educazione al rispetto dell’ambiente; stimolare la creatività e la manualità, diffondere la conoscenza di usi e costumi». Un luogo ricco di colore e dall’atmosfera calda e accogliente dove giochi e giocattoli provenienti da ogni parte del mondo, dalla Svezia alla Danimarca passando per la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti, si alternano a libri, articoli in tessuto, ma anche a prodotti di puericultura e oggetti originali di design. È Il Giardino della Talpa, l’insegna che, come svela a Toy Store la proprietaria Francesca Bonanni, ha come missione quella di «offrire beni ad alto valore qualitativo e che garantiscono comunque una accessibilità di carattere economico a un pubblico disposto a “investire” sui propri figli.
Che tipo di assortimento trova ad oggi chi visita il vostro punto vendita?
«La nostra offerta, rivolgendoci prevalentemente a un pubblico che va da 0 a 10 anni (senza però trascurare prodotti per l’arredo e di design), è composta da giochi, giocattoli e prodotti di puericoltura. Sono prodotti scelti e selezionati con cura tenendo conto del contenuto pedagogico, del materiale utilizzato, della grafica e del design. Tantissime le marche trattate, in arrivo da ogni parte del mondo: da Moluk a Engel, passando per CloudB, Djeco, Playmobil e Amazonas. Nel costruire il nostro assortimento evitiamo la sovrapposizione con la Gd, perché il nostro obiettivo è quello di ritagliarci uno spazio di mercato puntando molto sulla fidelizzazione dei clienti attraverso un approccio personalizzato e ragionato ai nostri prodotti».
In quali condizione si trova, secondo lei, il mercato italiano del Giocattolo oggi?
«Anche se la crisi colpisce tutti i settori e quindi anche quello dei giocattoli non ne è immune, ho potuto verificare che laddove si persegue tenacemente l’obiettivo di offrire prodotti di qualità, gli effetti negativi della crisi economica si possono in qualche modo attutire. Purtroppo ancora scontiamo un gap di natura concorrenziale tra prodotti italiani e prodotti dell’area Euro. La bilancia del rapporto qualità-prezzo pende ancora troppo a favore dei prodotti del nord Europa, e non tanto in termini di produttività – anche le grandi aziende europee hanno in gran parte delocalizzato la produzione nei mercati asiatici – quanto in quello della qualità del prodotto».
Quali sono le vostre strategie per approcciare tale situazione?
«In linea con il nostro approccio di tipo personale e ragionato, stiamo puntando molto su un’offerta integrata creando dei packaging che si contraddistinguono con il logo (registrato) della nostra società. Inoltre, affianchiamo la nostra attività di vendita con l’offerta di eventi di intrattenimento a tema per i più piccoli. Dei laboratori ludico-didattici dove, insieme al gioco, si approfondiscono aspetti pedagogici e sociali legati alle tematiche ambientali, educative, musicali, artistiche ed espressive».
Quali sono le previsioni e i progetti per il futuro?
«Se viene rispettato il trend, penso che anche quest’anno chiuderemo con un incremento rispetto all’anno precedente, che pur si era chiuso in modo positivo rispetto al 2013, vero e proprio anno di crisi. Tra i nostri progetti, infine, c’è sicuramente quello di proseguire con l’ampliamento dell’offerta, includendo sempre più prodotti di nostra composizioni e/o produzione, magari dedicati specificatamente ad eventi collettivi quali feste e compleanni».
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