Made In: arriva il primo sì europeo

Prima importante vittoria per i sostenitori del Made In, che vedono l’Italia in prima linea. Con 27 voti a favore, 7 contrari e 5 astenuti la commissione Mercato Interno e Protezione dei consumatori ha approvato il pacchetto Tajani-Borg per la “Sicurezza dei prodotti” che include l’obbligo di indicazione di origine per i prodotti di consumo immessi sul mercato europeo. In particolare, l’articolo 7, che è passato senza emendamenti di rilievo, stabilisce che “I fabbricanti e gli importatori appongono sui prodotti un’indicazione del Paese di origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentono, tale indicazione è apposta su un imballaggio o su un documento di accompagnamento del prodotto”. Il regolamento prevede anche che per i prodotti fatti nell’Unione sia sufficiente il “Made in Eu” e non sia necessaria l’indicazione del Paese d’origine.La notizia del voto è stata accolta con soddisfazione dal Ministro dello sviluppo Economico Falvio Zanonato: “Siamo fortemente convinti che l’Unione Europea, oggi il mercato più aperto in assoluto al mondo debba tutelare adeguatamente i suoi manufatti che spesso sono il prodotto di anni e anni di ricerca, sviluppo ed innovazione e che rischiano di essere sopraffatti da prodotti di Paesi terzi di cui non si conosce la tracciabilità e che sempre più si rifanno, senza averne i requisiti, alle produzioni tipiche europee ed italiane in particolare”.Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha colto l’occasione per ribadire l’impegno dell’associazione a sostegno di un provvedimento che offrirà alle aziende italiane un importante strumento legislativo per tutelarsi contro il dilagante fenomeno delle contraffazione: “La tutela delle imprese italiane del legnoarredo è una delle priorità della federazione e ci batteremo in tutte le sedi per far sì che il made in Italy possa sfruttare appieno le proprie potenzialità grazie ad azioni efficaci di contrasto all’illegalità”. Prima di arrivare all’approvazione definitiva il provvedimento dovrà superare altre due tappe fondamentali. Entro fine anno dovrebbe, infatti, essere discusso dall’aula dell’Europarlamento riunita in seduta plenaria. Il testo approvato in quella sede costituirà la base per i negoziati con il Consiglio Europeo. A quel punto toccherà al governo italiano attivarsi per recepirlo rapidamente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it