Franceschini, più tax credit e meno Fus

“Non c’è miglior veicolo promozionale per il nostro paese di una produzione cinematografica o di fiction, girata in Italia”. Lo ha dichiarato Dario Franceschini, ministro per i Beni Culturali e il Turismo, in uno dei primi convegno del primo giorno del mercato MIA della Festa del cinema di Roma, in partenza oggi, dedicato ai broadcaster pubblici internazionali “Per questo – ha proseguito Franceschini – abbiamo aumentato il tax credit, cambiando le regole, e in questo modo sono arrivate molte più produzioni internazionali: nei primi sei mesi dell’anno sono state il doppio dell’anno precedente. Ora siamo passati da 115 a 140 milioni per il tax credit, che abbiamo anche esteso alla fiction”.

Il ministro ha fatto cenno al lavoro per la legge quadro sul settore audiovisivo (“su cui ci stiamo confrontando con le categorie”), ma anche a un obiettivo che la precede: “Vorremmo estendere sempre più il tax credit e diminuire sempre più la discrezionalità delle opere scelte dalla commissione che valuta la qualità di film; vorrei che i fondi per il cinema derivanti dal Fus fossero riservati a opere di giovani autori, mentre è sempre più il tax credit lo strumento per le produzioni industriali girate in Italia. Il governo crede nella bontà di questi investimenti perché si tratta di una grande industria, veicolo formidabile di promozione turistica”. Ma Franceschini ha riservato una battuta, con punzecchiatura polemica, anche a un suo cavallo di battaglia, la messa in onda dei film italiani in tv: “La Rai non deve solamente rispettare formalmente le quote – per farlo è sufficiente programmare i film di notte – ma anche nella sostanza con orari adeguati. Non dovrebbero servire le regole per programmare film in prima serata, ma dovrebbe capire che per fare servizio pubblico conta anche in quale orario vanno in onda”.

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