Savorani: “prezzi legati ai costi per il metano”
La norma approvata lo scorso anno prevede sì un tetto di 100 €/MWh ma anche un 'floor' a 50 €/Mwh che potrebbe risultare superiore ai prezzi di mercato. Confindustria Ceramica chiede un prezzo legato ai costi di estrazione per salvare la filiera.

Il ‘piano Mattei’ non piace a Confindustria Ceramica, espressione di una delle industrie più energivore. «Qui rischiamo di passare dalla dipendenza dal gas russo a essere alla mercè di Algeria e Medioriente, dimenticando che sotto i piedi abbiamo almeno 50 miliardi di metri cubi di metano a chilometro zero, che inquina molto meno di quello importato e su cui va imposto un prezzo politico equo, agganciato al costo di estrazione non ai listini del mercato» ha detto Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria al Sole 24 Ore di oggi.
«È come se a questo Paese non interessasse la sopravvivenza di un settore che garantisce 5 miliardi di euro di surplus commerciale e oltre 20mila posti di lavoro diretti che raddoppiano nella filiera», ammette sconsolato Savorani.
Il settore nel 2022 ha tenuto le vendite (458 milioni di metri quadrati, +0,7% sull’anno prima, ma con una brusca frenata nel secondo semestre rispetto al +15% dei primi mesi) ma ha drenato liquidità: con i prezzi del gas che la scorsa estate hanno raggiunto 16 volte la media storica.
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Metano: un ‘minimo’ di 50 €/Mwh superiore ai prezzi di mercato.
Il grosso rischio che corrono oggi le imprese gas-intensive, con la quotazione del metano in picchiata verso i 50 €/Mwh, scrive il Sole 24 Ore, è di trovarsi col cappio al collo: in base allo schema della norma “sblocca trivelle” messa a punto lo scorso autunno, il 75% del gas estratto in patria viene riservato alle industre gasivore, che si vincolano ad acquistarlo con un contratto quinquennale a prezzi amministrati; ma si parla di una forchetta tra i 50 e i 100 €/Mwh, con prezzi indicizzati al PSV e un floor minimo di 50€/Mwh.
La misura era stata salutata con sollievo quando i prezzi erano di 320 euro ma ora i prezzi di mercato sono di poco superiori alla soglia di 50 euro e ci si aspetta un’ulteriore discesa dei prezzi, sotto questa soglia, con la fine dell’inverno.
Domani la norma contenuta nel decreto ‘sbloccatrivelle’ approvato dal governo Draghi potrebbe obbligare contrattualmente a pagare il gas nazionale più di quanto costa sul mercato. La proposta di Confindustria Ceramica è semplice anche se non troppo. liberista: «Il prezzo del gas nazionale va indicizzato ai costi di estrazione, che non arrivano a 10€/Mwh (circa 10 cent/mc, ndr) con un ricarico che garantisca un equo guadagno a Eni e agli altri gestori delle concessioni» ha detto Savorani ieri parlando al DIrettivo di Confindustria Ceramica.
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