Anec LAB, urge percorso di formazione per esercenti

Facciamo un bilancio di questa prima edizione dell'appuntamento promosso da Anec e diamo qualche spunto di riflessione per il futuro

Il 10 e l’11 maggio si è svolta a Riccione (all’interno del cinema Giometti) la prima edizione di Anec LAB, una due giorni di panel e incontri promossa da Anec – in collaborazione con Cineventi con il sostegno di Anica e il contributo della DG Cinema e Audiovisivo – dedicata alla formazione degli esercenti italiani per migliorare le competenze nella comunicazione digitale (e non) con il proprio pubblico. L’evento ha visto la partecipazione di quasi 200 gestori di cinema, perlopiù di piccole-medie strutture, che hanno assistito ai panel tenuti dai direttori marketing e dai digital e media manager di distribuzioni italiane e major, quali 01 Distribution, Eagle Pictures, Lucky Red, Medusa, Universal, Vision, The Walt Disney Company Italia e Warner Bros. Discovery (a cui si sono aggiunte sessioni formative di Cinetel, Meta e TikTok). Un appuntamento che conferma il grande lavoro di Anec per ergersi sempre più come un reale punto di riferimento per tutti i suoi associati. Ma qual è il bilancio della prima edizione di Anec Lab?

(© courtesy of Cineventi)

Il primo merito di questo evento è stato quello di porsi come un punto di incontro tra esercenti e distributori, due soggetti spesso distanti tra loro sul piano del confronto e del dialogo. Soprattutto, questo laboratorio ha messo ufficialmente in evidenza l’annoso problema della formazione e il basso livello di alfabetizzazione tecnologica di moltissimi gestori di sale medio-piccole. Confortante, però, la presenza di molti giovani, a testimonianza di una nuova generazione che intende mettersi in gioco sul fronte digital e apprendere nuove modalità 2.0 per comunicare con lo spettatore attraverso siti web, newsletter e social, sfruttando i dati a disposizione. Ma il passo dalla consapevolezza all’azione è tutt’altro che scontato. È evidente, infatti, che non basta mostrare esempi di campagne marketing digital e di allestimenti innovativi, o le potenzialità dei vari social, per far sì che gli esercenti apprendano e investano in nuovi metodi di comunicazione.

(© courtesy of Cineventi)

Alla fine di questo Anec Lab, infatti, si è resa evidente la necessità – sarebbe meglio dire l’urgenza – di percorsi di formazione intensivi e concreti per questi esercenti, così da poter passare dalla teoria alla pratica nel minor tempo possibile. È necessario fornire strumenti su misura per far sì che i gestori di sale raggiungano un livello di formazione proporzionato alle loro esigenze, che certamente differiscono da quelle delle grandi strutture. Il vero interrogativo, quindi, è come proseguire questo prezioso dialogo e confronto iniziato durante l’Anec Lab, che si spera possa diventare un appuntamento fisso e un reale laboratorio in grado di approfondire tematiche e introdurre nuovi mezzi di comunicazione e opportunità marketing, rafforzando il dialogo tra distribuzione ed esercizio. Anche perché là fuori c’è un mondo di sale medio-piccole che, se scoperto e valorizzato, può portare risultati importanti a beneficio di tutta la filiera.

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