Cima, il cinema italiano è trainante per il paese

Vivace botta e risposta, oggi pomeriggio, al convegno Anec di Roma, in merito al cinema italiano. Francesca Cima, presidente dei produttori Anica, nel suo intervento ha espresso la sua grande soddisfazione “per i tre registi italiani in concorso a Cannes. Dobbiamo guardare in alto e in avanti, perché il nostro settore puo’ essere trainante per il Paese. Con i Ministeri e le associazioni stiamo lavorando per una complessiva riforma del settore per farlo crescere come risorse, esportabilita’ biglietti venduti. Stiamo dialogando con tutti per superare anche il tema della stagionalita’ del cinema italiano rispetto all’estate”. Sul tema del cinema italiano è intervenuto anche Franco Montini, presidente dei critici del Sncci: “Devo dire che il cinema italiano e’ immutabile da dieci anni almeno. Ci sono annate particolari, come quella di quest’anno con Moretti, Garrone e Sorrentino in gara a Cannes; ma sono pochi gli autori davvero interessanti. Pero’, attorno a questi, il cinema italiano non esiste. Si deve reinventare tutto”. Per Montini esiste anche un problema di mercato: “I cinema che hanno aperto in questi anni, hanno solo dato spazio a un certo prodotto, penalizzando la nostra produzione di valore”. Ha replicato Francesca Cima, in difesa del nostro cinema: “Dissento. Da tempo stiamo rimboccandoci le maniche. Dobbiamo approfittare di questo lavoro perche’, se non facciamo qualcosa, tra dieci anni i nostri registi, e noi, andremo all’estero a lavorare. I tre registi che sono a Cannes, non ci sono arrivati per caso ma per il percorso che hanno seguito in questi anni”. Le ha fatto eco Francesco Bruni, 100 Autori: “Il cinema italiano e’ una realta’ moldiale. Il problema e’ l’assetto delle sale che penalizza il cinema di qualita’ spesso smontandolo per fare spazio a nuovi film. Sono due, a mio avviso, le emergenze: realizzare moderne multisale cittadine per il film di qualita’ e introdurre l’educazione all’audiovisivo nelle scuole”. Infine Michele Napoli, distributori Anica, ha sottolineato che “spesso in un fine settimana escono troppi film, e questo penalizza I titoli che sono gia’ in sala. Escono film che non avrebbero necessità di passaggi in sala e che creano solo intasamento. Capisco, pero’, gli sforzi che stanno facendo i produttori per proporre I loro film anche in estate, lontano da periodi magari più redditizi”.

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