Forte dei 300 milioni di euro del Recovery Fund e di un accordo con Cassa Depositi e Prestiti che raddoppierebbe gli spazi esistenti con ulteriori 40 ettari di terreno, Cinecittà si prepara a crescere esponenzialmente nei prossimi anni. Ma quali sono le previsioni di crescita e le prospettive future degli storici studios italiani che, come ha dichiarato il ministro della cultura Dario Franceschini, ha tutti i requisiti per diventare una Hollywood europea, centro della produzione audiovisiva nel Vecchio Continente? Secono quanto riportato da Il Sole 24 Ore, si prevede una crescita dei ricavi commerciali dai 16,4 milioni di euro messi a budget per il 2021 ai 44,7 milioni nel 2026. Per quanto riguarda i margini, invece, si pronostica un Ebitda positivo (700mila euro) a partire dal 2022, per approdare al 2026 con un Ebitda margin del 10%. Il risultato netto resterà negativo nel 2022 (-384mila euro) per poi cambiare segno nel 2023 (668mila euro) e crescere fino all’utile da 4,7 milioni nel 2026.
Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, ha dichiarato a Il Sole 24 Ore: «Il piano nasce dall’esigenza di fondo di costruire una nuova Cinecittà: un’eccellenza in grado di dimostrare che la proprietà pubblica non implica necessariamente una minore competitività sul mercato». E continua: «Questa sfida può essere vinta. C’è un contesto di mercato favorevole, con richieste importanti di prodotto audiovisivo. E Cinecittà può giocare la sua partita da proagonista con la sua capacità di tenere all’interno tutte le fasi direalizzazione e sviluppo delle produzioni».
Nella presentazione del piano industriale non rientrano i possibili ulteriori interventi di 75 milioni di euro del Pnrr relativi al possibile ampliamento del terreno grazie all’accordo con Cassa Depositi e Prestiti. Ma Maccanico ha confermato che le trattative con Cdp sarebbe in fase avanzata e che i termini dell’accordo potrebbero essere definiti entro la fine dell’anno».
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