Detassis, buona la prima

Rispetto alla scorsa edizione (leggi qui il mio commento), questo primo “vero” David di Donatello sotto la nuova gestione di Piera Detassis ha compiuto un notevole salto di qualità. Al Quirinale Geppi Cucciari è stata apprezzata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo breve discorso ha tracciato con chiarezza le direttrici su cui il mondo del cinema e della Tv dovrebbe porre l’attenzione. La comica si è rivelata spigliata e divertente nonostante il contesto formale; solo in alcuni momenti si è dimostrata sopra le righe con qualche battuta di troppo sul governo attuale, a cui invece va riconosciuto di aver portato avanti un importante progetto rivolto al mondo del cinema, iniziato con il ministro Franceschini. La cerimonia di premiazione si è svolta con ritmo costante e con alcune grandi intuizioni, come l’idea di mostrare filmati di repertorio di Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Federico Fellini, Ennio Morricone, insieme ad altre figure storiche del cinema italiano, per ricondurci alla memoria condivisa su cui innestiamo la lettura del momento presente e delle incognite del futuro.Hanno impreziosito la serata nuove “formule” di presentazione, vedi la Impacciatore e il team di Muccino per il Premio dello spettatore (era ora), Enrico Brignano che valorizza le nostre qualificate maestranze, Benigni che premia Tim Burton, Boccelli che “interpreta” Il gladiatore. Importante anche il meritato David Speciale a Dario Argento, che ha rimediato agli anni di snobismo dell’Accademia nei confronti del regista, così come la presenza di Alfonso Cuarón (vincitore del David per il miglior film straniero con Roma), fino all’ultimo incerta, è stata una grande sorpresa. Va sottolineata anche la grande promozione durante la serata: Burton per Dumbo, Benigni per Pinocchio, i CinemaDays e l’estate al cinema. È stata una scelta vincente, perché il cinema è arte (oltre che intrattenimento) e necessita di una promozione continua. Poi gli omaggi a Bertolucci, Vanzina, Fantastichini e a tutti compagni di strada che ci hanno lasciato nell’ultimo anno.Tutto questo è avvenuto con la collaborazione di tutta l’industria, perché è vero che da soli non si va molto lontano. E ci auguriamo che questa “prima volta” possa essere l’inizio di un grande rilancio dei David di Donatello.Avanti così.P.S.: Unica pecca, le finte domande dei giornalisti a Carlo Conti, che magari si poteva evitare.
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