Francia, le associazioni si mobilitano dopo il crollo degli incassi

Con l’introduzione del green pass il box office ha segnato -70%

Le misure anti-Covid introdotte il 21 luglio dal Governo Macron in Francia, ovvero l’obbligo di mostrare il green pass sanitario di avvenuta vaccinazione, o un risultato negativo di un tampone molecolare (PCR) per entrare nei luoghi di cultura come il cinema, hanno portato a un crollo del 70% del box office nazionale. Questa situazione di estrema criticità ha portato alla mobilitazione delle principali associazioni di categoria che chiedono al Governo aiuti urgenti.

La Fédération nationale des éditeurs de films (FNEF) che riunisce i principali distributori francesi (tra i quali Gaumont, Universal Pictures, Studiocanal) ha chiesto “Un piano massiccio di aiuti per il settore della distribuzione. Se non ci sarà a breve un segnale di sostegno, gli schermi dei cinema diventeranno presto neri. Senza gli investimenti, anche la produzione cinematografica è condannata e lo sfruttamento in sala non può sopravvivere”. Il rischio, in altre parole, è di tornare a chiudere i cinema, visto che “alcuni film nella seconda settimana di programmazione vedono addirittura diminuire il loro pubblico di oltre il 90%. Senza aiuti che riportino un equilibrio economico e finanziario, i film verranno massicciamente deprogrammati dalle sale a favore delle piattaforme digitali, segnando così la fine del nostro modello culturale”.

La Fédération nationale des cinémas français (FNCF) che rappresenta gli esercenti francesi, ha chiesto al Governo “un aiuto urgente e massiccio”, nonché la reintroduzione delle sovvenzioni d’emergenza che erano in vigore nei mesi precedenti durante la crisi sanitaria come i sostegni per attività parziale.

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