La Francia accorcia le window [UPDATE]
Si passa da una finestra di 36 mesi a una di 15 per i film Netflix
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Cambio di regole sulle window in Francia. Come riporta Variety, nella giornata di lunedì 24 gennaio il Ministro della cultura francese Roselyne Bachelot ha approvato un nuovo accordo tra gli esercenti, le piattaforme streaming e le pay/free Tv sulle finestre che devono intercorrere tra l’uscita in sala di un film e la sua diffusione sui canali televisivi e vod.
In base alle nuove regole la finestra sarà di 15 mesi, quindi più che dimezzata rispetto ai 36 mesi previsti finora. Questa nuova finestra è però valida se la piattaforma streaming si impegna ufficialmente ad investire nella produzione di contenuti locali.
Al momento Netflix è l’unica piattaforma ad aver siglato l’accorto ad aver firmato l’accordo.
LE NUOVE FINESTRE
Come specifica Premiere.fr, le nuove finestre definite ora dopo mesi di accese discussioni, sotto la mediazione del CNC, tra il Ministero della Cultura, le piattaforme di streaming e i canali televisivi, sono:
– una window di 6 mesi tra l’uscita nelle sale e una prima diffusione criptata su Canal +
– una window di 15 mesi per Netflix
– una window di 17 mesi per Amazon Prime Video e Disney Plus
– una window di 22 mesi per i canali in chiaro (TF1, M6 ecc.)
La nuova normativa entrerà in vigore il prossimo 10 febbraio e dovrebbe rimane valida per i prossimi 3 anni.
LA VITTORIA DI CANAL+
Come noto, da dicembre 2021 Canal+ è riuscito a ridurre da 9 a 6 mesi la finestra per la diffusione sul proprio canale di film, in cambio di un impegno di investimento di 600 milioni di euro nel cinema europeo fino al 2024. Già nel 2018, Canal+ era riuscito a ridurre la window da 12 a 9 mesi. In poco meno di quattro anni, quindi, le finestre sono state dimezzate.
A OGNI PIATTAFORMA LA SUA WINDOW
La sorpresa di questo nuovo accordo riguarda la diversa durata delle finestre a seconda delle piattaforme streaming, ossia 15 mesi per Netflix e 17 per gli altri (Amazon Prime Video, Disney Plus, Apple TV+, ecc.). Tale decisione deriva dal fatto che la filiale francese di Netflix è l’unica ad aver firmato l’accordo con il sistema di finanziamento locale per le produzioni audiovisive e cinematografiche. Netflix si è infatti formalmente impegnata, dopo intense trattative, a produrre almeno dieci film all’anno in Francia, più un investimento medio di 40 milioni di euro nella creazione di contenuti locali (serie incluse), di fatto l’investimento in Francia rappresenta solo il 4% delle entrate di Netflix del 2021, ma segna “un primo passo significativo nella modernizzazione della sequenza temporale dei media”, secondo il portavoce della piattaforma.
LE PROTESTE DI DISNEY E AMAZON
I competitor di Netflix, ovviamente, non hanno accettato di buon grado il fatto di dover aspettare 2 mesi in più per lo sfruttamento sui propri canali. «Riteniamo che questo non stabilisca un quadro equo e proporzionato tra i vari attori dell’ecosistema audiovisivo», ha reagito ad esempio il team incaricato delle trattative di Disney. «Ciò è tanto più frustrante in quanto abbiamo aumentato i nostri investimenti nella creazione di contenuto originale francese». Disney e Amazon e le altre piattaforme dovranno comunque attenersi a queste nuove regole, indipendentemente dal fatto che non le abbiano sottoscritte.
NETFLIX, LE FINESTRE E IL FESTIVAL DI CANNES
Il precedente obbligo di una window di 36 mesi è stato negli anni passati il motivo principale dell’assenza di titoli Netflix dal Concorso del Festiva di Cannes dove, per regolamento, i titoli devono poi assicurare un’uscita in sala (e dunque rispettare la finestra di 36 mesi).
Da quel che riporta Variety, attraverso una fonte anonima interna a Netflix, lo streamer aspira ad arrivare a una finestra di 12 mesi l’anno prossimo, sperando che la regolamentazione venga presa ulteriormente in esame.
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