Legge cinema, quante spine per l’esercizio

Momento di confronto questa mattina a Mantova tra esercenti e Direzione Generale Cinema del Mibac. L’occasione è stata quella degli Incontri del cinema d’essai. Il presidente Anec, Mario Lorini, parlando a nome di tutte le sigle di esercizio – Anec, Anem, Fice, Acec – ha sottoposto al direttore generale Nicola Borrelli una serie di domande relative ai decreti attuativi della legge cinema che riguardano le sale. Ne è venuto fuori un confronto molto tecnico, ma sicuramente utile per la platea di esercenti in sala. Tante le domande partire dai gestori di sala perché diversi sono i punti che necessitano ancora di chiarimenti. I decreti della legge cinema sotto esame sono quelli relativi agli articoli 17 (crediti di imposta per gli investimenti), 18 (crediti di imposta per la programmazione), 27 (piano straordinario per le sale). Nicola Borrelli ne ha approfittato per fare il punto in generale su tutti i decreti attuativi legati alla legge: “I testi sono stati pubblicati il 25 maggio 2018; la prima finestra per le domande di accesso ai crediti si è chiusa il 18 settembre. Ci sono arrivate 1.300 richieste e abbiamo 60 giorni di tempo per rispondere. La maggior parte delle domande che ci è pervenuta, però, è incompleta. Inoltre, attendiamo dall’Agenzia delle Entrate la definizione dei codici tributo per i crediti di imposta, senza i quali non è possibile per noi operare”. Relativamente all’articolo 17 che mette a disposizione 20 milioni di euro per investimenti alle sale, il direttore generale ha specificato che sono arrivate domande per circa 7 milioni. Più delicato il discorso relativo all’articolo 27 che riguarda i 30 milioni messi a disposizione del piano straordinario per i cinema, secondo quattro linee: nuove sale, ripristino sale inattive, ristrutturazione, adeguamento tecnologico. Ha specificato Borrelli: “Abbiamo pubblicato le graduatorie per le prime tre categorie. Abbiamo ricevuto sette ricorsi e, fino a quando non sarà emessa la prima sentenza a fine novembre, non potremo erogare le risorse relativamente al 2017. Per il 2018 stiamo lavorando a una modifica del decreto attuativo legato all’articolo 27 che sia più chiaro nei criteri di attribuzione delle risorse e che preveda un abbassamento delle aliquote di base, dal 60% al 30% degli investimenti, per permettere di allargare la platea di esercenti che potranno accedere ai finanziamenti”. La convinzione generale di Borrelli, però, “è che questo sistema di incentivi e di domande da compilare sulla piattaforma digitale non sia idoneo per i cinema e andrebbe ripensato”. La parola passa ora agli esercenti.

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