Maccanico, “la sala deve fare da filtro”

Si è svolto oggi a Riccione nell’ambito dell’8ª edizione di Ciné – Giornate di cinema (2-5 luglio), curata da Cineventi di Remigio Truocchio, il convegno “Oltre 600 titolo l’anno. È possibile promuoverli tutti? E nel caso come? Weekend sovraffollati, stagionalità del mercato: come distributori ed esercenti riescono a lanciare i film in uscita”. Chiamato in causa dal moderatore Vito Sinopoli, editore di Box Offiche che ha organizzato il convegno, il Ceo di Vision Distribution Nicola Maccanico si è soffermato su diversi temi sensibili legati all’industria cinematografica.

«Grazie ai risultati importanti di quest’anno Vision ha già raggiunto il breakeven nel suo primo anno di vita», ha dichiarato Maccanico. «Per promuovere i nostri film abbiamo sempre cercato di puntare su target specifici, ma siamo entrati in un mercato con grandi complessità. E la più grande è quella sottolineata da questo dibattito, ovvero la promozione. Lanciando 600 film all’anno, chi viene raggiunto dalle campagne marketing?». E continua: «Dobbiamo riflettere sul futuro del cinema, perché in tutto il mondo si rileva una crescita esponenziale del numero delle uscite. Come gestire, quindi, un mercato con un ristretto numero di film che attrae il pubblico e con moltissimi titoli che usano la sala come passaggio obbligato per la pay tv? È la sala, infatti, che conferisce valore a un’opera. Oggi, però, non c’è più l’esclusività della sala. Una volta i prodotti originali potevano essere visti solo al cinema. Oggi, invece, il pubblico fruisce su altri media tanti contenuti originali che non passano neanche dalla sala. Anche per questo vanno realizzati film per la sala e con budget più imponenti, soprattutto italiani». Infine, Nicola Maccanico ha concluso con una provocazione: «Un tema importante riguarda la selezione. Bisogna lavorare affinché la sala ricominci a fare da filtro. Vediamo che le sale, anche grazie alla nuova legge, si stanno riqualificando. Quindi dobbiamo fare in modo di portare sul grande schermo prodotti e progetti con un valore e con una dimensione qualitativa importante. Se il cinema diventa un luogo in cui trovare un po’ di tutto, senza una selezione, il pubblico preferirà vedere film su altri media».

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