Per una Festa del Cinema in Italia

Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Box Office pubblicata su Box Office del 15-30 marzo (n. 5-6). Per leggere il testo integrale, scaricare la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonarsi direttamente alla versione cartacea della rivista.

«I grandi artisti rubano» diceva Picasso. «E noi non ci siamo mai vergognati di rubare grandi idee», gli faceva eco Steve Jobs nella sua biografia. Se la storia insegna che dietro i successi si celano spessissimo idee prese da altri, allora anche il mercato cinematografico italiano potrebbe trarre ispirazione da format consolidati e di successo come la Festa del cinema in Francia e in Spagna. A maggior ragione ora che sappiamo essere in corso discussioni per realizzare in Italia una Festa del Cinema in primavera (a cui potrebbe aggiungersi un secondo appuntamento nella seconda metà dell’anno).
Come noto, sia in Francia che in Spagna, nel corso degli anni questo appuntamento è diventato uno strumento fondamentale di promozione per i film e per le sale, nonché per tenere caldo il box office prima dell’estate. Senza dimenticare che, anche durante la pandemia, la manifestazione è stata di grande aiuto per accelerare la ripartenza. Ben consapevoli che il mercato francese e spagnolo presentano caratteristiche diverse da quello italiano, analizziamo nel dettaglio le modalità organizzative e i numeri della Fête du Cinéma e della Fiesta del Cine, anche e soprattutto per capire perché i tentativi degli anni passati in Italia di replicare/riadattare l’evento (ogni riferimento ai CinemaDays non è casuale) sono risultati un po’ maldestri e non hanno del tutto funzionato.

UN APPUNTAMENTO CONSOLIDATO

La Festa francese è nata nel 1985, mentre quella spagnola è ben più recente, con una prima edizione datata 2009. Soprattutto in Francia, la Fête du Cinéma è un’istituzione, vantando il titolo di prima iniziativa di promozione della settima arte e della sua industria nel Paese. Nel dettaglio, si tratta di un evento su 4 giorni, programmato a fine giugno, in cui tutti gli spettacoli, di tutti i film, di tutti i 2.041 cinema sparsi sul territorio nazionale, hanno un prezzo del biglietto scontato (ora è di 4 euro).

Organizzata dagli anni ’90 dalla FNCF – Fédération Nationale des Cinémas Français (l’equivalente d’Oltralpe della nostra Anec), come ci ha raccontato il delegato allo sviluppo della stessa FNCF Stéphane Landfried, «in Francia la Fête du Cinéma innesca una corsa alle sale: spinti dal prezzo ridotto, gli spettatori non solo approfittano di vedere i film appena usciti, ma recuperano quelli già in programmazione dalle settimane precedenti. Film che altrimenti non avrebbero mai visto. Insomma, la Festa del cinema ha l’importantissima capacità di far osare il pubblico, spingendolo a scegliere titoli al di fuori del proprio radar». Come infatti accertato da uno studio condotto nel 2019 da CNC-Vertigo, il 47% dei partecipanti alla Festa ha dichiarato che, proprio grazie alla manifestazione, ha scoperto e visto film che senza la Festa non avrebbe mai conosciuto. E questo, ovviamente, va a vantaggio di tutta l’industria. Giusto per anticipare qualche numero che poi dettaglieremo meglio in seguito, la Festa del cinema francese attira una media di 3,2 milioni di spettatori ogni anno.
Passando alla Spagna, anche lì il format è quello di una manciata di giorni, sempre a fine giugno, in cui il prezzo del biglietto per tutti i film in tutti i cinema è scontato. La differenza è che…

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