Streaming: non più di 30 euro di spesa per gli italiani

Secondo lo studio The Trade Desk/YouGov il 45% degli utenti ha annullato l’iscrizione a vari servizi. Sì alle soluzioni con pubblicità

30 euro al mese è la spesa massima che gli italiani sono disposti a spendere per accedere a servizi streaming. A dirlo è il report CTV2022 di The Trade Desk e YouGov. Quasi due terzi (65%) dei consumatori intervistati hanno infatti dichiarato un tetto di spesa 30 euro al mese per accedere a più servizi streaming. Man mano che si evolvono le abitudini di fruizione dei contenuti, così come aumentano prezzi e servizi, gli italiani cominciano a essere più attenti alle spese. Il 45% degli intervistati ha infatti affermato di aver annullato l’iscrizione a diversi servizi di streaming e un altro 19% non intende rinnovare l’abbonamento in futuro.

SÍ ALLA PUBBLICITÀ

Ben venga, a questo punto, la pubblicità, se essa consente di calmierare i costi. Tre italiani su cinque sono favorevoli ad inserimenti pubblicitari in cambio di un prezzo di abbonamento più basso. Il 67% degli spettatori italiani intervistati con un account Netflix e il 69% degli abbonati a Prime Video afferma, infatti, di essere ‘molto’ o ‘abbastanza’ propenso a scegliere l’opzione più economica, quando questa sarà disponibile.

Il 59% dei telespettatori italiani intervistati preferirebbe un servizio gratuito finanziato dalla pubblicità, oppure un servizio meno costoso sostenuto da spot pubblicitari. Tali spot, però, devono essere rilevanti e limitati: il 35% dei telespettatori italiani intervistati afferma di volere “meno pubblicità in generale”, il 40% di gradire “meno interruzioni pubblicitarie” e il 37% di desiderare “interruzioni pubblicitarie più brevi”.

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